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First Ladies africane, chi sono e qual è la loro influenza politica

L’ex First Lady Grace Mugabe rappresenta lo Zimbabwe ad un summit dell’Organization of African First Ladies against HIV and AIDS – foto EPA/Khaled Elfiqi

[Traduzione a cura di Sharon Grillotti dall’articolo originale di Jo-Ansie van Wyk e Chidochashe Nyere pubblicato su The Conversation]

Il ruolo svolto dalle mogli dei capi di Stato in Africa è ampiamente trascurato. Nel tentativo di dare un contributo a quest’ambito poco studiato analizziamo il ruolo politico, l’influenza e le attività delle First Lady in alcuni Paesi del continente.

Abbiamo creato l’African First Ladies Database per analizzare le funzioni, i ruoli, le strategie e l’operato di alcune tra le più influenti First Lady d’Africa. Ci siamo principalmente concentrati sull’Africa meridionale, ma la nostra ricerca ha toccato anche l’Africa orientale e centrale. Abbiamo incluso le First Lady all’interno del nostro database a seconda della loro vicinanza all’Esecutivo e ad altri responsabili di decisioni.

Tre di esse sono risultate particolarmente influenti, ovvero: Janet Museveni, moglie del presidente ugandese Yoweri Museveni; Grace Mugabe, moglie dell’ex presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe e Denise Nkurunziza, moglie del presidente del Burundi Pierre Nkurunziza. Ognuna di loro è politicamente ambiziosa e supporta attivamente il Governo del marito.

Il nostro studio analizza i loro impegni politici, ruoli, influenze e responsabilità. Abbiamo scoperto che sono personaggi politici influenti, attive a livello nazionale, regionale ed internazionale. Questo permette loro di influenzare rapporti e di ottenere supporto politico, così come un guadagno economico attraverso offerte e fondi governativi.

Le nostre conclusioni sollevano domande riguardo la responsabilità delle First Lady e la trasparenza delle loro funzioni pubbliche ed interessi privati. Non sono le uniche. Accuse simili sono state mosse contro altre anche altrove. Per esempio, durante la presidenza del marito, Hillary Clinton è stata spesso descritta come colpevole di interferenze tra la politica della Casa Bianca e le decisioni del Campidoglio. Tra le altre, simili accuse sono state mosse contro Imelda Marcos nelle Filippine.

First Ladies come attiviste in politica

Abbiamo scoperto che le First Lady hanno agito come power broker [intermediari] e membri di una cerchia ristretta. Hanno attivamente mobilitato sostegno per i loro coniugi sfruttando strategie come ad esempio le storie personali, la storia della liberazione dei loro Paesi, la religione e la cultura. Hanno supportato le campagne dei mariti e minimizzato, negato o semplicemente taciuto, i fallimenti dei loro Governi.

Grace Mugabe: la sua carriera politica è durata solo tre anni (2014-2017), quando fu eletta Presidente del Zanu-PF Woman’s League. Con questo ruolo è diventata automaticamente membro del comitato esecutivo del Partito. Ha avuto successo nell’ottenere sostegno per il mandato del marito, così come per le sue ambizioni politiche, da parte di leader religiosi, giovani, Woman’s League, leader tradizionali, e Chiese Apostoliche di minoranza.

Da sottolineare alcune affermazioni che ha rilasciato in sostegno al marito. Per esempio, ha dichiarato pubblicamente che, anche se fosse stato messo fuori gioco, il popolo avrebbe comunque votato per lui perché era il prescelto da Dio.

Oltre ad essere intervenuta durante incontri religiosi, ha utilizzato il tour a livello nazionale “Meet the People” per pubblicizzare se stessa e il presidente.

Grace Mugabe ha spesso accolto ed ospitato capi di Stato e di Governo stranieri nella sua casa ad Harare, e presso la State House. La sua vicinanza al presidente le ha dato accesso a reti politicamente influenti che ha sfruttato per comprare proprietà e gestire affari.

Denise Nkurunziza con il marito e i coniugi Obama nel 2014. Foto Wikimedia

Denise Nkurunziza: Ha guidato la Women’s League (chiamata Abakenyererarungamba) del partito al Governo in Burundi. Come altre First Lady africane, ha utilizzato la religione per appoggiare e sostenere il Governo del marito, praticando inoltre formalmente il sacerdozio per il suo culto.

I cristiani sono un gruppo importante per i coniugi Nkurunziza. Organizzano spesso incontri di preghiera e lavano i piedi ai membri della congregazione. Nel 2017, il partito ha promosso il Presidente Pierre Nkurunziza come “Eterna Guida Suprema” (“Visionario“), alimentando così il culto personale nato intorno a lui. Nel 2018, Pierre Nkurunziza ha stabilito il giovedì come Giornata Nazionale della Preghiera rivolta a Cristo e a praticare il digiuno pregando “senza eccezioni” per il partito.

Un’altra chiave elettorale per Denise Nkurunziza sono state le donne influenti che occupano posizioni di rilievo all’interno dello spettro politico e militare.

La posizione della First Lady è stata anche utilizzata per rafforzare le relazioni diplomatiche tra il Burundi e la comunità internazionale.

Janet Museveni: nel 2009 è stata incaricata come Ministro dello Stato di Karamoja dal marito. I Karamojong videro il gesto come una segno di affetto da parte del presidente nei loro confronti.

Ha inoltre ricoperto il ruolo di membro del Parlamento rappresentando la contea di Ruhaama nel distretto di Ntungamo tra il 2006 e il 2016 ed è attualmente il Ministro dell’istruzione.

Al di là della sua carriera politica, è adorata da alcuni anche come “Madre della Nazione” grazie al suo impegno nella sensibilizzazione sociale riguardo la salute materna. Nel 2014, il Global Decency Index (GDI) , creato da Decent Africa, un marchio di moda africano, l’ha definita  la “più rispettabile First Lady africana”.

La sua devota e materna immagine ha contribuito alla credibilità del marito a livello locale ed internazionale.

Come le colleghe in Zimbabwe e Burundi, Janet Museveni crede che Museveni sia stato prescelto da Dio– così come lo crede lui stesso.

Janet Museveni con il marito durante un gruppo di preghiera. Foto Eagle Online

Il patriarcato governa ancora

Nonostante le loro esperienze politiche, l’ambizione e l’influenza, un risultato della nostra analisi è che le tre donne studiate rimangono subordinate al patriarcato nelle loro società. Alcuni pregiudizi di genere sono emersi chiaramente.

Uno riguarda le aspettative sul ruolo delle First Lady: sono considerate coniugi, madri, coloro che si occupano dei malati, dei giovani e degli anziani. Un altro era che gli uffici delle First Lady venivano diretti completamente dall’ufficio del presidente. Questo significa che il flusso di informazioni che le riguarda viene distorto nell’immagine di donna ideale, trofeo e pioniera dei problemi stereotipati ed associati alla sfera femminile.

Inoltre, nessuna delle Costituzioni che abbiamo esaminato fa riferimento a questa carica.

Questo, secondo noi, riflette l’idea che il ruolo non risulta importante – perché è, in linea di massima, ricoperto da donne. Mina inoltre la responsabilità democratica.

Noi crediamo che dovrebbe esserci maggiore chiarezza a livello costituzionale – il che conferirebbe responsabilità- sul ruolo formale, i poteri e le funzioni delle First Ladies.

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