“Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere“. Con questa motivazione parte la Marcia delle donne e degli uomini scalzi, iniziativa a cui hanno aderito singoli e associazioni.
Anche Voci Globali ha firmato la sua partecipazione ad un evento (e idea) che vuole rappresentare la mobilitazione e partecipazione delle singole coscienze a quello che è uno dei peggiori drammi di questo secolo.
Sì. è difficile poter capire chi ha lasciato tutto e si è messo in cammino per salvarsi da guerre, povertà, torture, ma è indispensabile dare un segnale – a noi stessi prima che alla comunità internazionale – che non siamo indifferenti e che ancora riusciamo a provare sentimenti di empatia e umanità in un momento storico in cui sembra che il disprezzo per la vita umana abbia preso il sopravvento.
L’appuntamento è per venerdì 11 settembre a Venezia ma altre città sono invitate a duplicare l’evento.
L’obiettivo – come si legge sul blog dell’evento – è chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
Noi ci saremo – se non fisicamente tutti – almeno con l’appoggio sincero. Perché chiunque di noi un giorno potrebbe marciare scalzo in cerca di rifugio se non fermiamo le follie in corso.