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L’ombra di Franco, girano ancora i libri amputati dalla censura

Per lungo tempo la Spagna ha faticato nell’elaborare gli orrori del passato ma, negli ultimi anni, è riuscita ad affrontare alcune delle sue pagine più dolorose. Ciò che pochi sanno è che uno dei retaggi più controversi del franchismo si estende ancora oggi su uno dei mezzi culturali più diffusi: i libri. Molte opere del mondo ispanico infatti, circolano ancora con le amputazioni volute dai censori franchisti. Oggi che l’estrema destra sta guadagnando terreno con propositi che rimandano indietro nel tempo, ripristinare il passato senza filtri appare di fondamentale importanza.

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Quando i libri diventano strumento di resistenza durante i conflitti

Leggere può essere talvolta uno strumento terapeutico. Oppure può portare la mente a esplorare mondi fantastici, ma che nondimeno riescono a parlare all’uomo a confronto con le domande e gli interrogativi di sempre. Ma cosa significa leggere quando la nostra sopravvivenza fisica è a rischio? E’ possibile riuscire ad essere trasportati in mondi “altri” attraverso la parola, sfidando la paura e un tremendo senso di precarietà che minaccia persino la propria incolumità? Ecco alcune storie di “letture resistenti” dalla Siria, da Gaza e dall’Iraq.

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Worldreader, in Africa la lettura che passa attraverso il cellulare

Digital in 2017 fa il punto sulla diffusione del digitale nel mondo: in Africa la maggior parte del traffico web passa attraverso il telefonino. E così cresce il successo di applicazioni destinate alla lettura, come Worldreader, che risulta la più popolare nel continente: 28.500 ebook distribuiti gratuitamente in 43 lingue, con l’obiettivo di arrivare a 15 milioni di lettori entro il 2018. L’utilizzo di questa app può essere utile anche in ambito scolastico, come dimostra il programma Read to Kids (R2K) per promuovere la lettura diretta ai bambini fino ai 6 anni.

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Letteratura della schiavitù: due romanzi e tanto disincanto

“Tra me e il mondo” e “Lo Schiavista” sono due libri di denuncia sul razzismo negli USA. Due punti di vista differenti e due linguaggi opposti per parlare della medesima piaga sociale che ancora avvelena un Paese confuso e rabbioso. Si sa che l’America non è affatto entrata nella fase post-racial e che la pesante eredità della schiavitù allunga ancora la sua ombra ingombrante nel rapporto fra bianchi e afroamericani. Ma quanto può la letteratura incidere in profondità in un malessere tanto radicato?

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Un libro per ogni Paese al mondo contro il pregiudizio

Pronti a conoscere il mondo attraverso i libri che raccontano ogni singolo Paese? Progetto ambizioso – e che richiederebbe molte vite – ma che ha trovato un’originale sintesi nel lavoro di una readaholic londinese. Lei si chiama Ann Morgan e fa la scrittrice freelance. Ma soprattutto legge. Non un libro ogni tanto ma, almeno 4 a settimana! Questo almeno è stato nel 2012, quando ha realizzato A year of reading the world. Da allora il suo blog continuato a crescere: la sua esperienza serve a interrogarci sul nostro sapere, e su mondi che spesso trascuriamo.

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