27 Aprile 2024

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Yazidi, a sette anni dal genocidio, tra fuga in Europa e giustizia

Questo popolo, minoranza religiosa irachena oggetto della brutale campagna condotta dal gruppo islamista Daesh nel 2014 (riconosciuta come genocida dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU nel 2016), vive ancora oggi enormi e drammatiche difficoltà. Voci Globali ha affrontato il tema con due professionisti che – condividendo la propria esperienza umana, professionale, di attivismo – hanno fatto luce sulla situazione attuale, dai campi profughi alle migrazioni, dalla (difficile) ricostruzione in Sinjar alla giustizia nei tribunali.

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Genocidio, crimine ignobile tra zone d’ombra e giustizia negata

In occasione del Giorno della Memoria, Voci Globali ha incontrato la professoressa Raffaella Nigro, titolare della cattedra di diritto internazionale dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, per approfondire la tematica del “genocidio”. Il “crimine dei crimini”, a oltre 70 anni dall’adozione della Convenzione di New York, continua a generare confusione nell’opinione pubblica (e non solo) con riguardo ai suoi elementi costitutivi, alla responsabilità internazionale dello Stato e a quella penale degli individui autori di presunti atti genocidari.

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Yemen, la pace resta inafferrabile tra violenza, fame e povertà

Il presidente dello Yemen ha invitato la comunità internazionale a intervenire su “Houthi e Teheran” per fermare il conflitto nel Paese. Il premio nobel Nadia Murad denuncia la mancanza di volontà politica globale per sradicare il fenomeno della violenza sessuale come arma di guerra. Intanto, 110 società thailandesi hanno aderito ai WEP per la parità di genere nel mondo degli affari. Secondo il WWF, l’Italia rischia di essere soffocata dal cemento entro il 2050 se non saranno adottate “soluzioni basate sulla natura”. Il FMI ha approvato aiuti economici per 22 Paesi africani, destinati a ridurre il debito pubblico e fronteggiare l’impatto della pandemia da Covid-19.

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Iraq, la vita senza patria degli Yazidi. Voci dal campo di Shari

Tra il 2014 e il 2017, in Iraq l’Isis massacrava migliaia di Yazidi. Senza parlare dell’orrore per centinaia e centinaia di donne, come Nadia Murad, rapite per diventare schiave del sesso. Ma dove sono oggi tutti i sopravvissuti? Come sono scampati al genocidio? Li abbiamo intervistati nei campi profughi e nei luoghi dove sono rifugiati. Ci hanno raccontato le loro storie e come cercano di dimenticare le tragedie vissute. Ma non è facile. La vita nei in questi luoghi è al limite delle condizioni umane e non c’è ancora speranza di tornare a casa. Ammesso che una casa ci sia ancora.

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Isis, in Iraq restano impuniti i crimini verso le donne Yazide

In territorio iracheno la guerra contro l’ISIS è finita, ma non le conseguenze devastanti per il popolo degli Yazidi, in particolare per le donne, da anni vittime di violenze atroci da parte dei membri dello Stato Islamico. Ora è necessario che il Governo iracheno garantisca tutela adeguata a queste vittime e un sistema giudiziario appropriato e in linea con la comunità internazionale, che punisca i responsabili di questi crimini contro l’umanità. Solo allora, per questo popolo sarà possibile andare oltre gli orrori della guerra e sperare in un futuro migliore.

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