Shell in Nigeria

Nigeria, una crisi umanitaria conseguenza dell’industria petrolifera

L’industria petrolifera nigeriana, sebbene rappresenti gran parte della ricchezza del Paese, è anche motivo di disastri ambientali, fonte di violenti disordini e oggetto di diverse cause legali. Infatti, i numerosi sversamenti avvenuti nel corso degli anni hanno devastato l’ecosistema della Regione del Delta e ora, a causa del crollo della produzione, le cinque compagnie energetiche principali operanti nel Paese hanno manifestato l’intenzione di svendere numerosi giacimenti. Ma i cittadini chiedono di essere risarciti per i danni ambientali subiti e il ripristino dell’ambiente allo stato originario.

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Delta del Niger, l’alleanza letale tra Stato e compagnie petrolifere

Da oltre 60 anni, Shell e altre società estraggono petrolio in Nigeria, non curandosi dei bisogni di sussistenza degli abitanti. Le comunità indigene, da sempre dedite a pesca e agricoltura, sono state lasciate con acque e terreni contaminati. L’aspettativa di vita è calata drasticamente e nessun grido d’aiuto sembra essere ascoltato. La comunità internazionale non interviene risolutamente e i vari Governi del Paese hanno sempre collaborato con le compagnie estrattive, reprimendo ogni forma di rivolta. Eppure i popoli indigeni hanno diritto a un risarcimento, la restituzione e la bonifica delle terre.

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Delta del Niger, giovani senza futuro tra esclusione e violenza

Decenni di esplorazioni petrolifere hanno prodotto ampi redditi per lo Stato nigeriano, rendendo però questo luogo uno dei più inquinati della Terra. La devastazione ambientale ha danneggiato molti residenti che per sopravvivere dipendono dalla pesca o dall’agricoltura, in un contesto in cui non vi sono neppure prospettive diverse di occupazione. Molti giovani si sono dati alla violenza terroristica, violenza spesso indirizzata all’industria petrolifera. Per restituire un futuro a questa regione servono cambiamenti radicali.

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Nigeria, il gigante africano con le identità radicate nelle viscere

Un Paese vasto dalle molte peculiarità, gravido di novità e di Storia. La Nigeria ha una popolazione eterogenea, quasi 200 milioni di abitanti e al suo interno convivono diverse religioni e culture tutte fortemente identitarie e millenarie. In Italia l’estrema attenzione dei media ai fenomeni migratori ha colpevolmente contribuito a diffondere pregiudizi su questo Paese, ma è bene che si lasci lo spazio alla curiosità perché esso riserva grandi sorprese e piacevoli scoperte. Abbiamo parlato con la ricercatrice Luisa Casagrande che da italo-nigeriana ci ha offerto un punto di vista privilegiato.

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Nigeria, gli Ogoni contro la Shell. Voglia di giustizia dal 1995

Negli anni Novanta lo Stato nigeriano dell’Ogoniland fu devastato dalle attività petrolifere della multinazionale. Le proteste pacifiche degli abitanti di questa terra, guidate da Ken Saro Wiwa, sfociarono presto in violente repressioni e gravi violazioni dei diritti umani. Da oltre un ventennio quattro donne Ogoni, rimaste vedove dopo l’impiccagione dei loro mariti in quanto sostenitori del Mosop (Movimento per la liberazione degli Ogoni), chiedono giustizia chiamando in causa il colosso petrolifero. Il Tribunale dell’Aja ha accettato la giurisdizione per il caso. Sono trascorsi 24 anni ma non c’è resa nella ricerca delle responsabilità.

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