sfruttamento petrolifero

Turchia, arresti in massa durante la marcia del Pride a Istanbul

Tra le notizie di questo mese: la Svizzera ha emendato la legislazione nazionale, riconoscendo che il sesso senza consenso equivale a stupro. Un gruppo di indios peruviani hanno attaccato due petroliere canadesi per protestare contro lo sfruttamento del territorio amazzonico. Il “tesoriere del genocidio” ruandese non sarà sottoposto a processo penale perché troppo vecchio. Lo ha deciso il Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali penali. Il Word Food Programme ha annunciato il taglio degli aiuti alimentari in Siria per “una crisi di finanziamento senza precedenti”.

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Somalia, il conflitto infinito finanziato dagli interessi degli USA

Dal presidente Bush senior, che voleva riscattare le cocenti sconfitte statunitensi, fino all’attuale politica del presidente Trump e la sua lotta al terrorismo, la Somalia è stata ed è tuttora teatro di occupazioni e bombardamenti. Operazioni che molto hanno fatto per gli interessi occidentali verso il petrolio e le ricche risorse naturali della regione, ma che hanno danneggiato le imprese locali e la popolazione che ora è anche ostaggio dei ricatti e delle faide interne di gruppi estremisti come al-Shabaab. L’unica speranza di stabilità sembra quindi essere il raggiungimento di un’unità nazionale.

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No alle trivellazioni nel Sahara occidentale, la protesta all’ONU

Fermare lo sfruttamento petrolifero e autodeterminazione del popolo Saharawi: lettera all’ONU di una coalizione contro i piani coloniali del Marocco che, con totale inosservanza di un chiarissimo parere legale delle Nazioni Unite del 2002, si è aggiudicato  nel territorio sette autorizzazioni per il gas e il petrolio. Tutte le società coinvolte si sono coalizzate con la compagnia petrolifera statale di proprietà del governo marocchino, ignorando le numerose proteste del popolo Saharawi.

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