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Noborder Network, migranti giungono a Lampedusa, 2007, in Licenza CC, da Wikimedia Commons

Migrazioni, l’Italia rimane la porta d’Europa. Ma poco accogliente

30 Novembre 2023 Chiara Ercolini accoglienza, africana in Italia, asilo, immigrazione, italia, lampedusa, libia, mediterraneo, migranti, Ministero dell'Interno, morti in mare, respingimenti, rifiugiati, rotta balcanica, tunisia

I migranti giungono nel nostro Paese attraverso viaggi estenuanti, via mare o via terra. Affrontano il Mediterraneo con pericolose barche o i Balcani, che d’inverno diventano un luogo gelido e inospitale. Sia lungo la rotta che una volta giunti a destinazione, si trovano in una condizione di forte vulnerabilità: infatti il sistema di accoglienza è perennemente sovraccarico e non riesce a far fronte al costante afflusso di persone. Ciò che perpetua tutto questo è la difficoltà a ottenere la protezione internazionale.

Migrazioni e torture, binomio di una società disumana e violenta

23 Gennaio 2023 Alessandro Cinciripini abusi su migranti, Ca' Foscari, Carta di Banjul, CEDU, criminalizzazione migranti, diseguaglianza sociale, esternalizzazione delle frontiere, Fabio Perocco, Mediterranea Saving Humans, Migration and Torture in Today's World, migrazioni forzate, militarizzazione delle frontiere, neocolonialismo, OHCHR, Open Arms, Patto di San José, ResQ, rotta balcanica, Sea Watch, Sos Mediterranée, tortura, tortura sui migranti, USA-Messico, violenza strutturale

Negli ultimi anni, lo spostamento forzato di milioni di persone è divenuto sempre più frequente e pericoloso. Solitamente causato dal sovrasfruttamento delle risorse, dal cambiamento climatico e dalle politiche aggressive del Nord globale, tale fenomeno è spesso sinonimo di violenze e abusi. Voci Globali ha raccolto la testimonianza del docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Fabio Perocco che ha curato una raccolta dedicata a questo tema. Raccogliendo ricerche condotte da specialisti, il libro documenta le gravi violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate in ogni tappa del viaggio migratorio.

Parlano le donne migranti, quei viaggi segnati da violenze e abusi

8 Dicembre 2021 Valentina Gruarin attualità, canale della manica, diritti delle donne, donne migranti, etiopia, migranti, migrazione per matrimonio, rotta balcanica, rotte migratorie, spose bambine, sudan, Taiwan, Vietnam, violenza contro le donne, violenza di genere, violenza domestica

Un elevatissimo numero di giovani donne ogni anno migrano, dall’Africa o dall’Asia, verso l’Europa o altri luoghi considerati più sicuri. Lo studio riportato nell’articolo mette in luce, attraverso racconti e dati, le violenze psicologiche e fisiche che queste persone – persino in tenera età – sono costrette a subire, oltre che nei loro Paesi di origine, anche durante i viaggi di migrazione e nei luoghi di destinazione. Diventa quindi sempre più necessaria l’implementazione di servizi di prevenzione e protezione che possano tutelare le donne migranti e affiancarle nei loro percorsi di reintegrazione e resilienza.

Barriera di confine Ungheria-Serbia, Wikimedia Commons

L’Europa che fa scudo ai migranti con oltre mille chilometri di muri

8 Settembre 2021 Clara Geraci afghanistan, attualità, Balcani, Calais, Ceuta e Melilla, confinamento, confini europei, crisi afghana, crisi migratoria, Croazia, diritti umani, Erdogan, esternalizzazione delle frontiere, Europa, fili spinati in Europa, frontex, grecia, immigrazione, Lituania, Mattarella, migranti, muri, Muri anti-migranti, Muri d'Europa, muro di Berlino, muro di Orban, nazionalismo, polonia, recinzioni, respingimenti, rotta balcanica, securitarismo europeo, Serbia, Shengen; frontiere, sovranismo, Stati membri, the jungle, Turchia, unione europea

Nel Continente che si vuole patria di diritti e libertà, le frontiere tornano protagoniste. Sull’onda della crisi afghana, Atene annuncia il completamento dell’ultima delle barriere anti-migranti, al confine settentrionale con la Turchia. Lituania e Polonia rivelano l’intenzione di serrare i valichi della rotta che passa dalla Bielorussia. La strada per l’Unione che non c’è, per i migranti, è una corsa a ostacoli. E non da oggi. Sbarramenti e recinzioni corrono lungo i confini di mezza Europa e nel nome di una presunta questione sicurezza, riducono gli standard minimi dei diritti umani, al di là e al di qua di ogni barriera.

Manifestazione Algeri - Foto tratta da Wikimedia Commons in Licenza CC

Algeria, Hirak non demorde. Il suo obiettivo resta la democrazia

7 Marzo 2020 Tiziana Carmelitano accordo USA-talebani, afghanistan, Al Qaeda, algeria, attualità, barriera corallina, biodiversità marina, diritti umani, discriminazioni di genere, flussi migratori, gender pay gap, giustizia sociale, Grande Baia Australiana, grecia, Hirak, Lesbo, parità salariale, profughi siriani, rivoluzione del sorriso, rotta balcanica, talebani, trivellazioni

Nel Paese maghrebino, la “rivoluzione del sorriso” compie un anno. Ma le proteste non si fermano: i manifestanti continuano a chiedere uno “Stato civile e non militare”. Intanto, le ostetriche dell’Ontario ottengono, dopo una lunga battaglia legale, il riconoscimento della parità salariale. Anche gli ambientalisti australiani hanno qualcosa da festeggiare: la multinazionale Equinor non trivellerà la Great Australian Bight. Sull’isola di Lesbo, invece, è piena emergenza umanitaria in seguito all’apertura delle frontiere turche. In Afghanistan, pochi giorni dopo la firma dell’accordo di pace USA-Talebani, riprendono le ostilità.

Grecia, migranti intrappolati e senza via d’uscita

16 Maggio 2016 Luciana Buttini accordo Turchia - Europa, ACNUR, attualità, confine, grecia, idomeni, migranti, openDemocracy, rifugiati, rotta balcanica

Secondo l’Alto Commissariato UN per i rifugiati sono circa 46.000 i migranti abbandonati in Grecia. Le persone sono bloccate da quando lo scorso 9 marzo la Macedonia ha chiuso ai migranti il suo confine con il Paese. Allo stesso tempo per molte persone risulta impossibile presentare domande d’asilo in Grecia – e perciò non hanno alcuna possibilità di essere trasferiti in un altro Paese europeo. Infatti il piano per trasferire i rifugiati in altri Paesi dell’Unione sembra essersi arenato. Testimonianze dai campi di Idomeni.