27 Aprile 2024

razzismo

Nere, donne, brasiliane, in azione contro la violenza di genere

Anche per il negazionismo del suo presidente Bolsonaro, il Brasile è oggi l’epicentro del Covid-19 in Sud America. Tuttavia, mentre nessuno era preparato alla pandemia, le attiviste impegnate da anni nelle favelas del Paese sono entrate in azione. Non soltanto per informare sulle misure igieniche e l’accesso agli aiuti finanziari, ma anche per contrastare le violenze domestiche, cresciute in maniera allarmante soprattutto sulle donne povere e di colore, mentre lo Stato latita e le disuguaglianze preesistenti si allargano.

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L’umanità dilapidata, la speranza sta nei “giusti”

Nel 2018 si sono celebrati i 70 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Ma il verbo celebrare non è adeguato. Questa parola dovrebbe esprimere non solo l’ufficialità di un evento ma anche la gioia e partecipazione che dovrebbe accompagnarlo. E, invece, non c’è molto da gioire. L’erosione dei diritti è costante e sempre più rapida. Se c’è una cosa che accomuna molti Stati, Governi, Istituzioni è oggi la degenerazione della giustizia sociale. È proprio di questi tempi che bisogna alzare la testa. Diventare protagonisti di un cambiamento. Lo hanno fatto i premi Nobel per la Pace Denis Mukwege e Nadia Murad, ma anche uno sconosciuto, Omar Abdel Jabar.

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Razzismo, a Padova uno sportello per combatterlo

I dati su atti violenti a sfondo razzista non sono incoraggianti per l’Italia. Nel 2016 UNAR ha rilevato 7 casi al giorno di insulti e aggressioni per motivi razziali. Secondo le Forze dell’Ordine, nell’anno precedente si sono verificati 369 crimini d’odio con radici xenofobe. Una realtà basata su ignoranza, paura, superficialità d’analisi e chiusura nei confronti della diversità caratterizza la nostra società e il linguaggio politico. Come affrontare questa situazione? Arising Africans, associazione di afroitaliani, ci prova con le armi della conoscenza e dell’assistenza.

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Donne nere in Tunisia, una vita di esclusione e pregiudizi

Quattro donne, quattro vite diverse, un’unica convinzione: quella di uscire allo scoperto raccontandosi. Secondo le testimonianze di Houda, Sabrine, Rania e Maha, in Tunisia le donne nere spesso vivono l’esclusione sociale o sono vittima di stereotipi e false credenze. Nella rabbia delle loro parole c’è però anche tanta voglia di rivalsa. Partendo da quelle che soltanto in apparenza sono piccole conquiste, come accettare la bellezza naturale dei capelli afro, queste ragazze fanno sentire la propria voce al mondo intero.

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“Aiutiamoli a casa loro”, l’urlo arrogante degli illusi

Sono successe molte cose, nel corso delle ultime settimane in Italia, storie che concentrano la Storia di tre generazioni di africani. L’Africa e l’Europa degli ultimi decenni vivono una relazione basata su rapporti umani completamente distorti, e una fase regressiva che sembrerebbe senza ritorno, è una storia di disillusioni rispetto a un mondo occidentale fondato sullo sfruttamento, sull’ingiustizia, sul doppio binario dei diritti. Per ripristinarla questa giustizia, per sentirla dentro come valore morale assoluto, abbiamo bisogno di agganci, di supporti forti e sicuri. Uno di questi è la conoscenza.

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Facebook, l’hate speech e la censura contro l’attivismo nero

La pubblicazione di alcuni documenti interni dell’azienda californiana da parte della piattaforma di giornalismo indipendente ProPublica, ha acceso il dibattito sull’hate speech con riferimento al mondo nero. L’autrice dell’articolo – membro del Black First Land First, in Sud Africa – considera le linee guida impiegate dal colosso digitale nella lotta contro l’incitamento all’odio come razziste, discriminatorie e incoerenti. Si sostiene dunque, nonostante il grosso utilizzo di questo social da parte degli attivisti neri, la necessità di una forte mobilitazione a livello globale.

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Gradazioni di nero, alle radici dell’afrofobia in Sudafrica

La xenofobia è l’avversione verso chi proviene dall’estero. Ma gli africani non possono considerarsi tra loro estranei o “stranieri”. Ciò che accade nel Paese che veniva chiamato “rainbow nation” è la forma estrema di un elemento che possiamo rintracciare nelle società nere in tutto il mondo: variazioni dell’odio verso sé stessi espresso come rabbia neri-contro-neri. Secondo quest’analisi, tradotta da Pambazuka, nel corso della Storia la supremazia bianca ha privato gli africani del proprio potere a tal punto che l’unica reazione è diventata la violenza irrazionale.

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Sei più istruito? Non per questo sei più tollerante

È opinione comune che il grado di tolleranza di un individuo auomenti con il suo livello d’istruzione. I recenti avvenimenti politici suggeriscono tuttavia che questa linea di ragionamento è troppo semplicistica. I sentimenti contrari agli immigrati – sia nel voto per la Brexit che nell’elezione di Trump – sono risultati evidenti nonostante i crescenti livelli d’istruzione dei cittadini britannici e americani. Nostra traduzione di un’analisi sociologica da The Conversation, che indaga sugli effetti dell’aumentata competitività nel mercato del lavoro e sull’insicurezza economica.

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Letteratura della schiavitù: due romanzi e tanto disincanto

“Tra me e il mondo” e “Lo Schiavista” sono due libri di denuncia sul razzismo negli USA. Due punti di vista differenti e due linguaggi opposti per parlare della medesima piaga sociale che ancora avvelena un Paese confuso e rabbioso. Si sa che l’America non è affatto entrata nella fase post-racial e che la pesante eredità della schiavitù allunga ancora la sua ombra ingombrante nel rapporto fra bianchi e afroamericani. Ma quanto può la letteratura incidere in profondità in un malessere tanto radicato?

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Benin, il villaggio sotterraneo che rimette in moto la Storia

L’archeologia in Africa ha privilegiato il periodo preistorico, anzi si è concentrata a lungo solo su quegli aspetti che riguardano l’evoluzione degli esseri umani. Questo ha reso difficile doversi ricredere su quel pregiudizio che vuole che il continente non abbia sviluppato opere, manufatti e culture senza bisogno di attendere gli arabi o gli europei. Ora qualcosa si muove. E a Bohicon è venuto alla luce una città sotterranea e materiale ferroso che rimettono in gioco le attuali conoscenze archeologiche e storiche.

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