23 Novembre 2024

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Bacino del Congo, legno insanguinato e impunità

Prima parte di un’inchiesta sullo sfruttamento del legname, molto spesso illegale, in una delle più grandi foreste pluviali tropicali del mondo. Un commercio che genera guerre e crimini contro l’umanità sotto lo sguardo (spesso complicità) dei peacekeeper ONU. Tali diverse e gravi, ma impunite, responsabilità internazionali sono esposte in due recenti rapporti dell’organizzazione non governativa britannica Global Witness relativi alla Repubblica Democratica del Congo (prima parte dell’inchiesta) e alla Repubblica Centrafricana (seconda parte). Una situazione in cui la mancanza di rispetto per la natura e per l’essere umano sono strettamente connessi.

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L’ONU copre gli abusi sessuali di peacekeepers su minori

I soldati dei cosiddetti contingenti di pace continuano ad accumulare record di abusi sessuali. Ultimamente, nella già martoriata Repubblica Centrafricana, ventitré soldati dei corpi di pace provenienti da Francia, Ciad e Guinea Equatoriale sono stati implicati in abusi sessuali su minori.  Ma è solo l’ultimo atto di un lungo e per ora interminabile dramma. L’accusa è terribile, molti i documenti che mostrano insabbiamenti e tentativi di sminuire le violenze: nel post la ricostruzione dei casi.

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“Il Consiglio di Sicurezza ONU ha tradito il suo mandato”

Ben Ferencz, l’ultimo del processo di Norimberga: la legge, non la guerra, deve essere il modello di riferimento. Nell’ultimo incontro pubblico – all’Ikeda Center for Peace, Learning and Dialogue – il giurista ha rilasciato una lunga intervista. Come cambiare uno stato di guerra permanente? Law not War, è il modello di Ferencz che critica il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, quei cinque Paesi a cui “era stata affidata la responsabilità di salvare le future generazioni dal flagello della guerra”.

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No alle trivellazioni nel Sahara occidentale, la protesta all’ONU

Fermare lo sfruttamento petrolifero e autodeterminazione del popolo Saharawi: lettera all’ONU di una coalizione contro i piani coloniali del Marocco che, con totale inosservanza di un chiarissimo parere legale delle Nazioni Unite del 2002, si è aggiudicato  nel territorio sette autorizzazioni per il gas e il petrolio. Tutte le società coinvolte si sono coalizzate con la compagnia petrolifera statale di proprietà del governo marocchino, ignorando le numerose proteste del popolo Saharawi.

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Acqua: milioni di persone senza, milioni di km per cercarla

Le cifre diffuse non sono mai le stesse. Una cosa è certa, milioni e milioni di persone al mondo – probabilmente 1 miliardo – non hanno accesso all’acqua potabile. E si calcola che, entro il 2025, la proporzione della popolazione al mondo che vivrà in aree o Paesi di difficile accesso a questo bene, aumenterà di due terzi. Questo significa anche morire per tutte quelle malattie collegate all’assenza d’acqua o all’approvvigionamento a fonti contaminate. Tutto ciò nonostante l’impegno e le Risoluzioni ONU sul tema.

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L’intolleranza per l’impunità non rende la CPI nemica della pace

La ricerca di responsabilità per i crimini di guerra rende più difficile l’opera dei mediatori di pace,ma ciò resta necessario. Naturalmente, esiste una tensione continua tra la ricerca della pace e la necessità di giustizia. Ma è inutile far passare misure di impunità per giustizia alternativa. Giustizia e pace possono collaborare, peraltro l’impegno della CPI di porre fine all’impunità è stato sancito dalle Nazioni Unite nel diritto e nella politica internazionale.

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Dalla Nigeria alla Corea, dalla Cina alla Russia: i diritti negati

Esempi di tali violazioni si possono ritrovare in diverse nazioni quali Cina e Corea dove non vengono rispettati i diritti di parola, pensiero, libertà, circolazione. Ma la società civile e le ONG rimangono vigili a dispetto degli ostacoli e delle interferenze posti persino dall’ONU. Questo articolo è stato scritto da alcuni dei ragazzi delle classi quinte del Liceo Polivalente Orsoline di S.Carlo di Saronno, che hanno partecipato al Seminario su “Diritti Umani e Giornalismo Partecipativo” tenuto da Voci Globali.

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Stop alla detenzione di minori che cercano asilo

Anche in Italia arriva End immigration Detention of Children, Campagna ONU a difesa dei diritti dei bambini e adolescenti. Scopo della Campagna è quello di richiamare l’attenzione sui tanti dannosi effetti che la detenzione amministrativa ha sui minori migranti. Ma quesrti bambini e ragazzi – considerati “clandestini” – cercano asilo, riunificazione familiare o semplicemente di fuggire da violenza e povertà. L’iniziativa coordina una serie di eventi che avranno luogo in molte parti del mondo in vista della celebrazione del 25° anniversario della Convenzione sui Diritti del Fanciullo.

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“Open defecation”, la campagna ONU per una crisi mondiale

Un miliardo e 100 milioni di persone nel mondo non hanno nessun accesso ai servizi igienici e la fanno all’aperto. Nel 2013 l’ONU ha lanciato il World Toilet Day (19 novembre). Chissà se ne verrà fuori – a parte la conoscenza e la sensibilizzazione – qualcosa di concreto. Il Report 2014 dell’Unicef e dell’ONU – intanto – avverte: nel 2015 ancora 2 miliardi e 500 milioni di persone non avranno accesso ai servizi igienici e 547 milioni di persone sono rimaste fuori dagli Obiettivi del Millennio. E che, mentre 77 Paesi hanno raggiunto tali Obiettivi in termini di sanità, 79 ne sono rimasti fuori.

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Giuristi europei, no all’uso illegale della forza contro la Siria

Ad un recente incontro l’ELDH ha ribadito: l’uso militare è contro le norme internazionali. Inoltre: il modo per impedire l’utilizzo delle armi chimiche è il rafforzamento, all’interno della Corte penale internazionale, della censura delle stesse. Censura che ormai rappresenta una norma di diritto internazionale consuetudinario.

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