25 Aprile 2024

lavoro

Bangladesh, piantagioni di tè e sfruttamento

Le piantagioni di tè in Bangladesh sono state, per decine d’anni, quasi di esclusiva proprietà della Corona inglese. Dopo l’indipendenza del 1971 hanno oggi nuovi proprietari: bengalesi, pakistani, indiani e ancora inglesi, scozzesi. Tuttavia le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici non sono migliorate molto da allora.

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“Mangime per le macchine”, in Cina la fabbrica dei suicidi

Tradotte e pubblicate le poesie del giovane operaio suicida Xu Lizhi. Anche lui lavorava per la Foxconn. Numerosi i casi di operai che si sono tolti la vita a partire dal 2010 per le condizioni di lavoro disumane e alienanti a cui erano sottoposti, con turni di lavoro di 12 ore spesi in attività del tutto spersonalizzanti. Ma la Foxconn non è un caso isolato: vari casi di suicidio sono stati denunciati in altre aziende. Paradigmatico è il sistema di lavoro di Eupa, che costringe 17.000 operai provenienti da ogni parte della Cina a organizzare la propria vita in modo che sia iperproduttiva per il sistema.

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Euro: un ritorno alle valute nazionali non è la soluzione

Oskar Lafontaine, ex presidente di Die Linke ed esponente della sinistra in Germania, ha lanciato un appello per il ritorno alle valute nazionali. Secondo l’analisi che presentiamo, nonostante la diffusa frustrazione nei confronti dell’euro tale soluzione non è convincente da più punti di vista: economico, politico e morale.

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