27 Luglio 2024

insicurezza alimentare

Sicurezza sociale, aumentano vulnerabilità e divari del benessere

4 miliardi di persone, ovvero circa il 55% della popolazione mondiale, sono fuori da ogni assistenza basilare, riguardante il diritto all’alimentazione, alle cure, all’istruzione, a un lavoro e a una vita dignitosa. Si tratta della drammatica sintesi dell’attuale lacuna in tema di giustizia sociale. Troppe disuguaglianze e sofferenze stanno colpendo milioni di persone a livello globale, chiamando urgentemente i Governi ad agire per una società equa e di pace. Inflazione insostenibile, guerre, crisi climatica e meccanismi di finanza globale stanno distruggendo il futuro di intere generazioni.

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Un anno insostenibile, breve bilancio sull’ambiente e sfide urgenti

Gli ultimi mesi di questo 2022 ci hanno mostrato la più dirompente versione dei cambiamenti climatici in atto. Ogni giorno, gruppi di scienziati ci disegnano la prospettiva, a lungo termine, di quello che ci aspetta sul piano ambientale se non provvediamo ad un cambiamento di rotta. Eppure, possiamo già osservare che l’anno che finisce ci chiama a bilanci più brevi e azioni più immediate. E siamo tutti chiamati in causa, non siamo soltanto spettatori. La soluzione alle questioni ambientali che stiamo vivendo è il primo dei buoni propositi da inserire nella lista per i prossimi tempi.

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Ingiustizia alimentare, questione legata alle dinamiche di potere

L’attuale gestione delle filiere produttive e di consumo riflette i bisogni delle categorie sociali maggiormente privilegiate, trascurando le necessità dei gruppi più vulnerabili. Tali dinamiche sono osservabili negli Stati Uniti, ma soprattutto in molti Paesi dell’Africa e dell’Asia. In questi due Continenti, l’eredità coloniale ha plasmato il funzionamento dei sistemi alimentari, senza tenere conto dei bisogni delle comunità locali. È importante che le ricerche scientifiche applichino un approccio decoloniale, utile a cambiare prospettiva e studiare categorie sino ad ora lasciate ai margini.

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Mali, la cultura dell’impunità che umilia i diritti e la dignità umana

A 10 anni dall’inizio del conflitto e a quasi 7 dall’Accordo di Algeri, il Paese africano è tutt’altro che pacificato. Anzi, l’instabilità politica e l’insicurezza cronica hanno aggravato la crisi umanitaria, che rischia ormai di trasformarsi in una vera e propria catastrofe. Mentre si assiste a continue violazioni dei diritti umani – soprattutto in alcune regioni del Nord – l’impunità sembra regnare sovrana. La comunità internazionale “accusa” le istituzioni statali maliane di tollerare o addirittura incoraggiare certe gravi pratiche illecite, impedendo così la riconciliazione nazionale.

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“Non lasciare nessuno indietro”, formula che resta priva di risultati

Educazione, salute, economia, società, ambiente. Per il WeWorld Index 2021, il mondo peggiora sotto ogni punto di vista. Crescono vertiginosamente povertà e disuguaglianze in quanto a diritti e inclusione, con donne e bambini ad esserne le maggiori vittime. Pandemia e cambiamenti climatici frenano drammaticamente la corsa già lenta verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030 in tutto il pianeta. Entro l’anno 435 milioni di donne saranno sotto la soglia di povertà, il lavoro minorile potrebbe aumentare di 8,9 milioni di casi per fine 2022, e nel 2030 la sopravvivenza di 150 milioni di persone dipenderà dagli aiuti umanitari.

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Sfollati e affamati, sintesi delle crisi socioambientali nel mondo

Per le agenzie delle Nazioni Unite per l’alimentazione è allarme fame acuta in 20 Paesi del mondo: dal Sahel all’Afghanistan, 34 milioni di persone sono già al limite della sopravvivenza, e il rischio carestia è imminente. Su quella lista della fame che è il rapporto Hunger Hotspots sono presenti nove dei dieci Paesi che per UNHCR sono interessati dalle peggiori crisi di sfollamento da conflitti a lungo termine, e tutte le dieci più grandi nuove emergenze. Scatenate dalle violenze, ed esacerbate dai cambiamenti climatici e dalla pandemia, fame e sfollamenti sono tragedie che si tengono per mano.

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Asia Pacifica, 2 miliardi di persone affamate dal coronavirus

Lo scoppio della pandemia e la conseguente perdita di posti di lavoro hanno spinto i meno abbienti a rinunciare a diete sane in un crescendo di diseguaglianza sociale. Si aggrava l’instabilità in Darfur mentre Khartum vieta l’accesso ai giornalisti nell’intera area. Cresce il numero di contenziosi climatici in ogni parte del mondo, Europa compresa. Una ONG siriana denuncia alla Corte Penale Internazionale gli abusi commessi dalla Greci contro i profughi, ritenendo si tratti di crimini contro l’umanità. Il nascente connubio economico tra Cina e Israele desta forti preoccupazioni a Washington.

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Bambini soldato, cresce la piaga secondo la blacklist degli USA

Washington aggiunge Camerun, Libia e Nigeria nella blacklist dei Paesi che reclutano i minori come combattenti in violazione dei diritti dell’infanzia. La CTBTO ha registrato un picco di radiazioni nella Regione baltica: si sospetta il malfunzionamento di una centrale nucleare russa. Intanto, il Covid-19 sta determinando una nuova ondata di fame soprattutto nel Sud del mondo. L’America Latina esprime solidarietà al popolo palestinese: 320 personalità di spicco del mondo accademico, istituzionale e politico hanno firmato una nota congiunta per condannare la politica annessionista di Israele. In Mali, si apre il dialogo tra istituzioni statali e “Movimento 5 giugno”.

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Yemen, la lotta per la vita di un popolo fiaccato dalla guerra

Nel Paese mediorientale si sta consumando la più grave crisi umanitaria dalla Seconda guerra mondiale. La popolazione yemenita si trova in una situazione di massima fragilità sotto diversi punti di vista. In un contesto così articolato, i migranti africani vivono una situazione di ancor più grave discriminazione rispetto al passato. La morte per Covid-19 del “paziente zero” – un rifugiato somalo – ha scatenato infatti episodi di razzismo e violazioni dei diritti fondamentali. Gli sforzi dell’OIM sul territorio, da sempre finalizzati a garantire assistenza umanitaria, incontrano adesso maggiori ostacoli anche in ragione del lockdown.

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Siria condanna politica annessionista di Israele nella West Bank

Damasco chiede un’azione internazionale per fermare l’inglobamento israeliano di parte della Cisgiordania, il cui inizio è previsto per il 1°luglio. L’ONU sollecita i Governi nazionali a garantire parità di diritti ai disabili durante la pandemia da Covid-19. Uno studio accademico rivela la correlazione tra inquinamento da cobalto e difetti congeniti dei neonati in RDC. Gli attivisti thailandesi invocano giustizia per il massacro delle “camicie rosse”, avvenuto 10 anni fa. E la FAO esprime preoccupazione per la potenziale crisi alimentare dovuta all’invasione di locuste in Africa orientale.

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