27 Aprile 2024

difensori dell’ambiente

Difensori della Terra, il “decennio mortale” secondo Global Witness

Il nuovo rapporto dell’ONG internazionale documenta come, negli ultimi dieci anni, oltre 1.700 persone sono state uccise per proteggere la loro terra e le loro comunità dalla distruzione ambientale. Oltre la metà degli attacchi ha avuto luogo in Brasile, Colombia e Filippine; nel 2021, oltre tre quarti degli omicidi sono avvenuti in America Latina. A essere presi di mira sono spesso piccoli agricoltori o comunità indigene, minacciate dall’agrobusiness su larga scala, dallo sfruttamento di risorse minerarie o legname. Si temono futuri accaparramenti di terre per la crescita del mercato del carbonio. Nel report vengono citati alcuni progressi compiuti da Governi e aziende, la strada è però ancora lunga.

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Ambiente, istituito “meccanismo” globale a tutela dei suoi difensori

La Conferenza delle Parti alla Convenzione di Aarhus ha stabilito la creazione del primo meccanismo internazionale di risposta rapida per la protezione dei difensori della natura. In Benin, il Parlamento ha approvato la legalizzazione dell’aborto con il plauso dei gruppi a tutela delle donne. Sequestro record di droga nel Triangolo d’Oro asiatico. L’ONU traccia un quadro giuridico per lo svolgimento simultaneo delle elezioni parlamentari e presidenziali in Libia. Nuova iniziativa della società civile contro i “killer robots” di impiego bellico.

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Ecofemminismo, in difesa della Terra per una nuova umanità

Dominio e profitto rappresentano le fondamenta del sistema socio-economico odierno, ma esistono alternative a questo tipo di oppressione. Sono spesso i movimenti sociali dal basso che mettono in campo tali possibilità, soprattutto quando ad agire e cooperare è chi l’oppressione la subisce. Ambientalismo e femminismo si incontrano in un campo comune di resistenza, attivismo e trasformazione, per i diritti della Terra e per la dignità della vita di tutte e tutti.

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L’Amazzonia piange i suoi “Guardiani”. E la mattanza continua

Nella foresta pluviale prosegue l’escalation di violenza contro i difensori ambientali. Minacce, intimidazioni e omicidi si susseguono in un clima di quasi totale impunità. In un contesto dove patrimonio ambientale, diritti dei popoli indigeni e sviluppo economico sono strettamente interconnessi e imprescindibili gli uni dagli altri, l’attivismo rappresenta un vero e proprio ostacolo per i loschi affari di quanti vedono nell’Amazzonia solo una mucca da mungere per il proprio profitto. Ecco perché attori governativi e societari si adoperano per silenziare gli ambientalisti con metodi definibili mafiosi.

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