25 Aprile 2024

Cina

Lavoro minorile, vietato sì ma con regole diverse nei vari Paesi

Lo sfruttamento di minori, in particolare nella produzione agroalimentare, non costituisce una realtà limitata al terzo mondo, bensì un fenomeno sviluppato anche in Europa e Stati Uniti d’America, laddove la tutela del più debole dovrebbe costituire un fondamentale pilastro dell’ordinamento democratico. A denunciare questo “caporalato invisibile” è un recente report della FAO che denuncia lo sfruttamento di circa 108 milioni di bambini. Vale la pena segnalare tuttavia che sulla questione nemmeno l’ONU stabilisce regole chiare ed esaustive per scongiurare tali abusi.

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Cina, civiltà ecologica in patria, distruzione ambientale altrove

Il colosso asiatico pare seriamente impegnato nella protezione del proprio ambiente attraverso nuove politiche orientate alla realizzazione di una ‘civiltà ecologica’. Alla luce di un recente articolo di The Guardian sui recenti interventi del Governo cinese, l’autore del pezzo si chiede come mai, nonostante questo apparente impegno, le autorità cinesi consentano invece ad aziende e privati di praticare la devastante pratica dell’estrazione mineraria illegale in Ghana che tanti danni sta causando in questo Paese.

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Corea del Nord, test nucleari per la sopravvivenza del regime

Dopo l’ultimo test, il Paese asiatico pare più vicino a realizzare il progetto di collocare un’arma nucleare a bordo di missili. La tensione che si è creata nella penisola è preoccupante e risale alle questioni irrisolte della divisione tra le due Coree dopo l’armistizio, e alle migliaia di truppe americane dislocate nella regione. La crisi non si risolverà con ulteriori dispiegamenti di armi degli USA e nemmeno con la retorica provocatoria o le sanzioni della comunità internazionale. L’unica via di uscita sembra essere il dialogo, che però viene considerato come un segno di debolezza.

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Cina, destinazione da record per gli studenti africani anglofoni

Negli ultimi anni il gigante asiatico ha registrato un notevole aumento del numero di studenti provenienti dall’Africa, superando Gran Bretagna e Stati Uniti e diventando la seconda destinazione a livello mondiale. Il corpo studentesco africano è passato da poco meno di 2.000 allievi nel 2003 a quasi 50.000 nel 2015. A parte l’accesso a borse di studio, sono svariate le ragioni che spingono un così gran numero di persone a partire: opportunità linguistiche, commerciali, imprenditoriali, economiche. L’articolo ci offre una visione d’insieme sul fenomeno.

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Africa, la pesca che distrugge l’ambiente e affama le persone

L’attività della pesca sulle coste dell’Africa impegna almeno 12 milioni di persone come attività quotidiana. A queste vanno sommate le famiglie che da quest’occupazione traggono il loro sostentamento. Parliamo di una pesca esercitata ancora con metodi tradizionali che da qualche anno deve fare i conti con l’industria estera – soprattutto cinese – arrivata con grandi imbarcazioni, mezzi “moderni” e metodi illegali, come la pesca a strascico. Questi alcuni dei crimini generati dalla pesca illegale: riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale, traffico di esseri umani, contrabbando di armi, veleni e specie protette, distruzione dell’ambiente.

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Guerra, armi e tax march, gli USA anti-Trump fanno scudo

I due imprevisti interventi bellici all’estero vengono definiti da più parti “armi di distrazione di massa”, usati cioè per far dimenticare all’opinione pubblica il “Russiagate”, i dissidi istituzionali e i ritardi amministrativi, nonché per risollevare la popolarità di Trump. Intanto perfino nella base elettorale del presidente c’è chi storce il naso, perché non starebbe facendo granché per imporre il programma “America First”. Proseguendo nei tagli ai programmi sociali di base, arriva poi una risoluzione appena firmata che consente ai singoli Stati di negare i fondi per Planned Parenthood e altre cliniche che offrono servizi sanitari per le donne a basso costo, pillola e aborto inclusi. E fervono gli ultimi preparativi per la #TaxMarch di sabato: Obiettivi primari, la trasparenza sui conflitti d’interessi di Trump e la diffusione della sua dichiarazione dei redditi.

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Cina: espianto illegale di organi, contestate le presunte riforme

Il Governo cinese afferma di aver messo al bando la pratica dell’espianto di organi provenienti da detenuti condannati a morte o prigionieri di coscienza, in primis i seguaci del movimento spirituale di ispirazione buddista Falun Gong, ma recenti rivelazioni da parte di due eminenti ricercatori cinesi mostrano prove del contrario. Le autorità internazionali dovrebbero richiedere un resoconto completo sulla reale provenienza degli organi trapiantati nel Paese nel corso degli ultimi anni prima di credere a qualsiasi altra affermazione su presunte riforme.

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“Mangime per le macchine”, in Cina la fabbrica dei suicidi

Tradotte e pubblicate le poesie del giovane operaio suicida Xu Lizhi. Anche lui lavorava per la Foxconn. Numerosi i casi di operai che si sono tolti la vita a partire dal 2010 per le condizioni di lavoro disumane e alienanti a cui erano sottoposti, con turni di lavoro di 12 ore spesi in attività del tutto spersonalizzanti. Ma la Foxconn non è un caso isolato: vari casi di suicidio sono stati denunciati in altre aziende. Paradigmatico è il sistema di lavoro di Eupa, che costringe 17.000 operai provenienti da ogni parte della Cina a organizzare la propria vita in modo che sia iperproduttiva per il sistema.

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Più guerre, migrazioni, terrorismo e conflitti, meno liberi

Il Rapporto 2015 Freedom House. Russia, Cina e altri regimi autoritari hanno mostrato i muscoli di fronte alla paura di disordini sociali e crisi economiche. Tra i 12 che hanno registrato i peggiori punteggi per diritti politici e libertà civili ci sono: Siria, Somalia, Corea del Nord, Eritrea, Repubblica Centrafricana, Arabia Saudita.

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Cina, oltre la sorveglianza: al via sistema di credito sociale

Tra Orwell e Confucio, il governo è in procinto di lanciare un sistema nazionale di valutazione dei cittadini destinato a misurarne l’affidabilità agli occhi del governo. Attraverso una combinazione dei dati finanziari, di quelli relativi agli acquisti effettuati online, del comportamento sui social media e dei dati relativi alla storia lavorativa, il sistema produrrà uno scoring complessivo di misurazione del “credito sociale” per ogni cittadino cinese. Incentivata la condivisione del punteggio raggiunto con i propri contatti online.

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