24 Aprile 2024

Più guerre, migrazioni, terrorismo e conflitti, meno liberi

 

Mappa interattiva 'Freedom in the World', da Freedom House rapporto 2016.
Mappa interattiva 'Freedom in the World', da Freedom House rapporto 2016.

La libertà nel mondo non sembra oggi godere di buona salute.  Secondo il nuovo rapporto “Freedom in the World 2016” stilato dall’organizzazione internazionale non governativa  Freedom House,  il 2015  è stato un anno molto difficile e per il decimo anno consecutivo la libertà globale è diminuita, fra migrazioni di massa e nuove forme di terrorismo che hanno accentuato sentimenti xenofobi nelle principali democrazie, mentre Russia, Cina e altri regimi autoritari hanno mostrato i muscoli di fronte alla paura di disordini sociali e crisi economiche.

I numeri parlano chiaro: 105 i Paesi che hanno visto un netto calo nella libertà, a fronte di 61 che hanno conosciuto un significativo miglioramento.

Tra i 50 Paesi bollati come non liberi, i 12 che hanno registrato i peggiori punteggi per diritti politici e libertà civili sono: Siria, Tibet, Somalia, Corea del Nord, Uzbekistan, Eritrea, Turkmenistan, Sahara Occidentale, Repubblica Centrafricana, Sudan, Guinea Equatoriale, Arabia Saudita. E nel 2016 si punta in particolare l’attenzione su Angola, Bosnia-Erzegovina, Repubblica Democratica del Congo, Iran, Kuwait, Malesia, Nigeria, Polonia, Venezuela.

Il rapporto completo si trova qui.

C’è da dire che sulla completezza dei report di Freedom House si sono in passato alzate anche voci critiche. Ma è comunque uno strumento utile a ragionare sulla differenze geopolitiche fra i vari Paesi del mondo in tema di libertà.

Elena Paparelli

Giornalista freelance, lavora attualmente in Rai. Ha pubblicato tra gli altri i libri “Technovintage-Storia romantica degli strumenti di comunicazione” e “Favole per (quasi) adulti dal mondo animale”.

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