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Bambini rubati, un processo riapre le ferite del franchismo

Durante la dittatura franchista, migliaia di neonati sono stati tolti ai propri genitori biologici per essere dati illegalmente in adozione ad altre coppie. Basandosi su teorie eugenetiche diffuse ai tempi, al fine di “purificare” il Paese da razze inferiori o dai marxisti, e sfruttando le pressioni sociali di un Paese estremamente cattolico, una rete che includeva medici, suore e preti ha portato avanti per anni questo sistema criminale, anche dopo la morte di Franco. Dopo oltre 50 anni, sembra che le vittime di questi abominevoli reati stiano finalmente iniziando ad ottenere giustizia per quello che è considerato uno degli aspetti più bui della Storia spagnola.

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Giustizia archiviata per i desaparecidos del franchismo

In Spagna, le vittime del franchismo, dopo oltre 40 anni dalla fine del regime e l’instaurazione della democrazia, non hanno ancora ottenuto giustizia. La ragione principale risiede nella legge sull’amnistia del 1977, che riconosce l’impunità agli autori dei crimini commessi durante la dittatura e vieta lo svolgimento di indagini penali. I governi che si sono finora succeduti, nonostante le pressioni della comunità internazionale, continuano a negare alle famiglie degli “scomparsi” il diritto alla verità. L’unico processo al mondo contro i crimini del franchismo si sta svolgendo in Argentina in applicazione del principio di giurisdizione universale.

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