21 Novembre 2024

Brexit

Irlanda del Nord, una ferita aperta e una società ancora segregata

Nel Paese la violenza politica è, fortunatamente, rara ma le tensioni tra Lealisti e Repubblicani sono significative. Parlare di politica o religione in pubblico può dare adito a situazioni pericolose considerato che un lungo periodo, tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta, è stato segnato da scontri violenti e bombe tra i Cattolici, favorevoli ad un’Irlanda unita, e i Protestanti che volevano che l’Irlanda del Nord rimanesse nel Regno Unito. La Brexit ha introdotto elementi di instabilità nel quadro complessivo e c’è il timore che i gruppi paramilitari possano tornare ad utilizzare metodi violenti.

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Pirati dei Caraibi ai tempi della Brexit: la guerra delle banane

Lo Stato insulare della Dominica, nelle Antille, è un esempio di come gli accordi commerciali con l’Unione Europea rischino di danneggiare più che avvantaggiare le piccole economie. Spesso vengono allocate risorse per lo sviluppo di settori e prodotti che fanno comodo al “Primo Mondo”, senza tener particolarmente conto delle realtà locali. I negoziati per una nuova partnership di scambi tra Europa e Paesi caraibici, e l’uscita del Regno Unito dagli Stati membri dell’UE, offrono il pretesto per chiedersi: a chi conviene davvero la monocultura?

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Quale destino per l’Europa con l’estinzione delle élite al potere

L’Europa è in crisi, ormai non è più un segreto. I partiti politici tradizionali perdono terreno o sono già praticamente scomparsi. Le istituzioni sono stanche, oppresse e incapaci di far fronte ai numerosi problemi e sfide che il mondo attuale pone quotidianamente. Dall’euro alle politiche sui migranti, il sistema è pervaso da un’ambiguità e un disallineamento che rischia solo di peggiorare una situazione già al tracollo. Meno retorica, più flessibilità e concretezza nel risolvere problemi e, soprattutto, una maggiore partecipazione dei cittadini sembrano essere l’unica via d’uscita.

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Brexit e Trump: se fossero solo una simulazione virtuale?

I recenti eventi politici che pare abbiano capovolto il mondo erano inimmaginabili 18 mesi fa. In effetti, sono così straordinari che alcuni hanno iniziato a chiedersi se potrebbero essere un indizio del fatto che in realtà viviamo in una qualche simulazione virtuale o in un esperimento alieno. Questi eventi inattesi potrebbero essere degli esperimenti per vedere come i sistemi politici reagiscono sotto stress. Oppure degli scherzi crudeli fatti a nostre spese dai nostri guardiani alieni. O magari sono soltanto dei bug informatici che non sarebbero mai dovuti accadere.

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“Fake news”, perché ci si crede e come frenarne la diffusione

Come possiamo distinguere tra fatti, dibattito legittimo e propaganda? Dopo il voto sulla Brexit e la vittoria di Trump i giornalisti hanno versato fiumi d’inchiostro per discutere la diffusione di notizie false nei social media e il loro impatto sul funzionamento della democrazia e sul giornalismo. Ancora non c’è sufficiente ricerca su queste tematiche ma molto si può imparare dagli studi già esistenti sui comportamenti online e offline. E cominciare ad applicare qualche regola per essere meno ingenui o stroncare le falsità.

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Trump e Brexit, giornalismo di qualità per evitare nuovi errori

Le autocritiche non bastano. Per evitare distorsioni della realtà e previsioni totalmente sbagliate, come è accaduto per le elezioni del presidente Usa e il referendum Brexit, bisogna tornare a un giornalismo di qualità e di verifica delle fonti. C’è da rafforzare il rigore e l’indipendenza rispetto alle influenze della politica e occorre promuovere la qualità degli spazi pubblici di dibattito, contribuendo a una crescita nell’uso dei social. Altrimenti si rischia di tornare – ma già in realtà ci siamo dentro – al giornalismo scandalistico del passato.

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Gran Bretagna fuori dall’UE, le conseguenze per l’Africa

Le conseguenze negative scaturite dal referendum del Regno Unito, che si è concluso con la vittoria di coloro che volevano l’uscita del Paese dall’Unione Europea, si stanno ancora ripercuotendo in tutto il mondo. Ma cosa significa questo per l’Africa? La decisione colpirà fondamentalmente il rapporto del continente con la Gran Bretagna attraverso un impatto sul commercio, gli aiuti e la diplomazia. Inoltre, l’influenza moderatrice dell’UE verrà persa. La divisione sarà enormemente dannosa per tutte le parti.

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