27 Aprile 2024

Brexit e Trump: se fossero solo una simulazione virtuale?

[Traduzione a cura di Marika Giacometti dall’articolo originale di Michael Frazer pubblicato su The Conversation]

I recenti eventi politici hanno capovolto il mondo. Il voto del Regno Unito a favore della Brexit e l’elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti erano inimmaginabili 18 mesi fa. In effetti, sono così straordinari che alcuni hanno iniziato a chiedersi se potrebbero essere un indizio del fatto che in realtà viviamo in una qualche simulazione virtuale o in un esperimento alieno.

Questi eventi inaspettati potrebbero essere degli esperimenti per verificare come i sistemi politici reagiscono sotto stress. Oppure potrebbero essere scherzi crudeli fatti a nostre spese dai nostri guardiani alieni. O magari sono soltanto dei bug informatici che non sarebbero mai dovuti accadere. Forse il recente equivoco alla cerimonia della consegna degli Oscar, l’inaspettata vittoria del Leicester City nella Premier League inglese o del New England Patriots al Superbowl sono altrettanti buchi nel sistema.

Il problema nell’usare questi avvenimenti politici come prova che il mondo sia una simulazione risiede nel quanto immorale possa essere un simile scenario. Se davvero ci fosse un potere robotico o alieno così intelligente da controllare le nostre vite in questo modo, allora ci sarebbero buone possibilità che abbiano sviluppato un senso morale per non farlo.

I filosofi hanno disquisito sull’ipotesi che il mondo potesse essere solo un’illusione per centinaia di anni. Questa prospettiva è tornata recentemente sotto i riflettori quando la SpaceX e il fondatore della Tesla, Elon Musk, hanno suggerito che probabilmente stiamo vivendo in una simulazione virtuale, una versione reale di Matrix.

Facendo eco al filosofo Nick Bostrom, Musk ragionava sul fatto che il potere di calcolo dei computer sta aumentando così velocemente che i nostri discendenti potranno facilmente eseguire tutte le simulazioni di universi che vorranno. Questo provocherà un numero illimitato di universi simulati, ma resterà comunque un solo universo reale. Le probabilità che il nostro sia quello reale sarebbero infinitesimali.

Bostrom conclude che una delle tre affermazioni seguenti deve essere vera. O l’umanità si estinguerà prima di sviluppare una tecnologia per rendere possibili le simulazioni dell’universo. O le civiltà avanzate decideranno liberamente di evitare queste simulazioni. Oppure probabilmente stiamo vivendo in una simulazione. Bostrom e Musk scommettono su quest’ultima opzione.

La domanda a cui stiamo cercando di rispondere è se eventi inaspettati come l’elezione di Trump o la Brexit rendono più o meno probabile il fatto che stiamo vivendo in una simulazione. Sono il genere di cose che dovremmo aspettarci di vedere in un universo simulato?

Stiamo vivendo in un mondo virtuale?
Immagine di Dako Huang su licenza CC

Gli scienziati che studiano la politica di solito non compiono i loro esperimenti nel mondo reale per provare le loro teorie come fanno gli altri. Ma cosa succederebbe se potessero eseguire una gigante simulazione virtuale per raccogliere i dati? La Brexit e l’elezione di Trump potrebbero essere esperimenti intenzionali per verificare cosa succederebbe quando le caratteristiche chiave del nostro mondo sono messe sotto stress. La Costituzione americana può salvaguardarsi da sola anche quando i funzionari sono ostili o incompetenti? Il Regno Unito può prosperare al di fuori dell’Unione Europea? La democrazia può sopravvivere senza la protezione della NATO?

Ma gli esperimenti applicati alla politica mondiale nel mondo reale non solo sarebbero difficili e dispendiosi in modo proibitivo. Sarebbero anche immorali. È sbagliato compiere ricerche su soggetti che soffrono senza il loro consenso informato. La conoscenza potrebbe essere preziosa, ma non abbastanza da giustificare la crudeltà nel suo perseguimento.

Ci rendiamo conto sempre di più che le limitazioni etiche non devono essere applicate soltanto ai nostri simili umani, ma a tutti gli esseri capaci di soffrire, tra cui gli animali e l’intelligenza artificiale senziente. Bostrom ha affermato che finché una coscienza è in grado di compiere un’esperienza soggettiva, il dolore e la paura sono provati allo stesso modo a prescindere se siano mostrati nei neuroni o nei circuiti.

Forse non esiste ancora un’intelligenza artificiale senziente, ma l’Unione Europea sta già abbozzando delle proposte per la protezione delle “persone elettroniche”. Siccome sarebbe sbagliato che noi conducessimo esperimenti crudeli sulle intelligenze artificiali senzienti, sarebbe altrettanto sbagliato che i nostri padroni digitali li conducessero su di noi. Questa è una buona ragione per pensare che le civiltà avanzate sceglierebbero di non simulare il nostro mondo, anche se avessero le capacità tecniche per farlo, perché sarebbe moralmente sbagliato.

La mostruosità morale

Bostrom sostiene che non è chiaro che creare un universo come il nostro sia sbagliato, nonostante le sofferenze che esistono. Evidenzia, inoltre, che i nostri possibili padroni digitali, come gli dei delle religioni tradizionali, potrebbero premiarci con una vita nell’aldilà felice (simulata). Questa è la risposta teologica tradizionale a quello che è denominato il problema del male. Ma rimane ancora la domanda se sia etico farci soffrire inizialmente solo per fornirci una ricompensa in seguito.

Inoltre, quest’argomento non ci salva dall’ipotesi che gli eventi recenti rendano l’idea della simulazione più probabile, piuttosto il contrario. Peggio va il mondo, meno è moralmente accettabile l’averlo creato.

Certamente, anche se simulare il nostro mondo è sbagliato, i nostri padroni digitali potrebbero farlo ugualmente. Non tutte le civiltà tecnologicamente avanzate sono morali. I nazisti erano notoriamente bravi con la tecnologia. Si potrebbe pensare che la vittoria dei Tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale, anche se una mostruosità morale, non sarebbe stata un disastro per la scienza.

Ma c’è un motivo per cui il mondo dipinto nel “The Man in the High Castle” di Philip K. Dick (pubblicato in Italia sia come “La svastica sul sole” che come “L’uomo nell’alto castello”), che ritrae proprio questa situazione, è minacciato da una distruzione nucleare imminente. Senza dei limiti etici di utilizzo, la scienza e la tecnologia sono dei seri pericoli per la sopravvivenza umana.

Ciò rende molto più probabile il fatto che una simulazione sull’universo non sarà mai creata. O i nostri discendenti avranno uno spiccato senso etico da non distruggersi l’uno con l’altro e da non simulare le sofferenze che oggi stiamo vivendo, oppure l’umanità si estinguerà prima di essere capace di farlo.

Come affermava W.H. Auden “dobbiamo amarci l’un l’altro o moriremo”. E non potremmo mai inserire le creature che amiamo in un mondo simulato pieno di malaria, carestie, guerre civili… e Donald Trump.

Marika Giacometti

Laurea in “Scienze della Mediazione Linguistica”. Dopo due corsi di traduzione letteraria alla FUSP di Misano Adriatico, ha iniziato la carriera di traduttrice dal francese e dall’inglese in ambito economico, medico, ambientale, turistico, letterario.

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