Brasile

Giustizia sociale, quanto è attuale oggi la teologia della liberazione

Vivere la fede cristiana come lotta per l’emancipazione, i diritti degli oppressi, il riscatto dalla povertà è quanto si prefigge uno specifico movimento del cattolicesimo sviluppatosi soprattutto in America Latina, ancora attivo oggi. Dall’esperienza di Viviana Premazzi, che ha scritto un libro su questo approccio teologico, approfondiamo il tema di come la dimensione religiosa possa sconfinare nell’azione politica e sociale in modo costruttivo. Anche tra le tante difficoltà nell’interpretare i testi sacri in termini di inclusione e di accoglienza delle diversità.

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Yanomami, quel genocidio organizzato per l’oro dell’Amazzonia

Il mercato illegale del minerale prezioso ha un impatto devastante sulla foresta pluviale più grande e biodiversa del pianeta e le popolazioni (umane e non) che la abitano. In Brasile, l’invasione della terra indigena yanomami da parte di 20 mila garimpeiros, spesso al soldo dei narcos, ha provocato un’enorme crisi ambientale, sanitaria e sociale. Sull’ex presidente Bolsonaro ora pesa l’accusa di sterminio. I leader indigeni e gli attivisti denunciavano da anni la catastrofe, inascoltati. Ne abbiamo parlato con Alice Farano di Survival International e Padre Corrado Dalmonego, antropologo e missionario della Consolata a Boa Vista.

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Deforestazione, non saranno sufficienti i nuovi regolamenti UE

Quotidianamente tutti noi acquistiamo prodotti alimentari legati al fenomeno della deforestazione. A questo proposito, lo scorso dicembre l’Europa ha approvato un nuovo regolamento che cerca di arginare il problema attraverso il divieto imposto alle aziende di vendere prodotti realizzati su terreni disboscati. Tuttavia, questa normativa potrebbe mettere in difficoltà gli elementi più deboli delle filiere, come i piccoli agricoltori. L’articolo analizza come l’UE potrebbe avvicinarsi all’obiettivo di ridurre la deforestazione e ottenere risultati sostenibili senza incorrere in conseguenze indesiderate.

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New Development Bank, se mancano trasparenza e responsabilità

L’istituto rappresenta, oltre che un’enorme novità nel settore, una delle alternative più ampiamente condivise alla Banca Mondiale, offrendo anche la possibilità di apportare una nuova visione al finanziamento dello sviluppo, guidata dai Paesi del Sud Globale. Ciò non toglie che siano necessarie modifiche strutturali volte a garantire maggiore chiarezza nelle operazioni, in modo tale che alle comunità interessate dai progetti della Banca sia garantito l’accesso a informazioni fondamentali e abbiano voce in capitolo su questioni che riguardano direttamente il loro territorio e la loro vita.

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Brasile, le vittime invisibili di uno Stato che fa guerra alle favelas

A distanza di un anno dal raid di polizia più violento della storia di Rio de Janeiro, le madri e i parenti delle vittime non hanno ancora ottenuto giustizia. Queste persone, non potendosi permettere di cambiare casa, sono obbligate a rimanere nelle favelas, convivendo con la costante paura che altri familiari possano rimanere uccisi in simili operazioni. La violenza della polizia brasiliana non è una novità: secondo i dati, gli omicidi per mano delle forze di pubblica sicurezza sono quasi triplicati tra il 2013 e il 2020. E l’agenda pro armi di Bolsonaro complica ulteriormente la situazione.

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A rischio il futuro degli insetti, troppi mutamenti nel clima e habitat

Il cambiamento climatico e la perdita degli ambienti naturali nel nome dell’agricoltura intensiva interagiscono tra loro impattando in maniera fortemente negativa sulla biodiversità degli insetti in tutto il mondo. L’effetto pare più marcato nelle regioni tropicali, tuttavia da un punto di vista scientifico sono ancora insufficienti i dati a disposizione, più spesso disponibili per l’emisfero Nord. Capire cosa sta causando il declino degli insetti, preziosi anche per molte colture alimentari, è fondamentale per contrastare questa tendenza e salvaguardare il futuro del pianeta ma anche il nostro.

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Amazzonia, riforestazione spontanea non compensa aumento CO₂

L’incremento dei terreni agricoli per le coltivazioni intensive è la principale causa del vasto disboscamento in Amazzonia. Non sempre, tuttavia, i bulldozer rappresentano la fine della storia: quasi il 30% della terra disboscata viene abbandonata dopo il suo utilizzo, rigenerando nuova vegetazione. Questi habitat, noti come foreste secondarie, sono in grado di assorbire CO₂ dall’atmosfera ma, come dimostra un recente studio, riescono a compensare solo il 9% delle emissioni generate dal disboscamento. Servono cambiamenti drastici per non fallire gli obiettivi fissati nell’Accordo di Parigi.

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Amazzonia, la lotta dei nativi per proteggerla dalla distruzione

Agevolate da politiche che sembrano non preoccuparsi del deterioramento ambientale e dei problemi sociali ad esso legati, le attività di estrazione mineraria e l’industria agro-alimentare minacciano la sopravvivenza della Foresta Amazzonica e dei popoli che la abitano da secoli. I Guardiani della Foresta del popolo Guajajara, nel Nord-Est brasiliano, sono uno tra gli esempi di resistenza quotidiana attuata dalle comunità native nel mondo. Senza alcun supporto dal Governo, si trovano a dover contrastare un sistema criminoso. In gioco c’è la stessa vita degli attivisti, alcuni assassinati nell’impunità.

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Nere, donne, brasiliane, in azione contro la violenza di genere

Anche per il negazionismo del suo presidente Bolsonaro, il Brasile è oggi l’epicentro del Covid-19 in Sud America. Tuttavia, mentre nessuno era preparato alla pandemia, le attiviste impegnate da anni nelle favelas del Paese sono entrate in azione. Non soltanto per informare sulle misure igieniche e l’accesso agli aiuti finanziari, ma anche per contrastare le violenze domestiche, cresciute in maniera allarmante soprattutto sulle donne povere e di colore, mentre lo Stato latita e le disuguaglianze preesistenti si allargano.

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Brasile, la denuncia: pulizia etnica contro la popolazione nera

Dopo l’omicidio della piccola Agatha Felix, di soli otto anni, colpita alla schiena da un proiettile mentre rientrava a casa, si comincia a parlare di vero e proprio genocidio nello Stato sudamericano. I cittadini brasiliani, infatti, credono che la violenza impiegata dagli agenti di polizia contro le popolazioni delle favelas di Rio de Janeiro rappresenti un vero e proprio piano per la loro eliminazione. L’articolo offre un’analisi dettagliata del fenomeno, aprendo a nuovi elementi di riflessione e mettendo in evidenza che ciò che sta avvenendo nel Paese è di fatto una discriminazione istituzionalizzata e violenta.

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