Myanmar, un regime che sparge sangue grazie al traffico dei rubini
Il regime che dal golpe dello scorso febbraio insanguina il Myanmar sarebbe legato a doppio filo allo sfruttamento delle miniere di rubini. L’attentato alla democrazia, la repressione violenta delle manifestazioni civili e le atrocità contro le minoranze etniche. Tutto sarebbe finanziato dal “racket militare corrotto” costruito attorno alle pietre preziose. Un’indagine di Global Witness mette a fuoco il legame tra l’estrazione delle gemme rosse, i conflitti armati e la catastrofe dei diritti umani che si sta consumando nel Paese. L’appello ai grandi nomi della gioielleria mondiale: boicottaggio.
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