Wakhan, pace ed echi di storia dal più remoto Afghanistan
Redazione
[Franco e Roberto Galati – padre e figlio – ogni anno si mettono in cammino. Non viaggi qualunque bensì sempre in zone remote di questo nostro piccolo e grande pianeta, si tratti delle regioni desertiche dell’Asia o degli immensi spazi silenziosi dell’Antartide.
I due viaggiatori sono appena rientrati dalle montagne solitarie dell’Afghanistan. Incontri e storie incredibili di cui qui hanno tracciato un breve resoconto. “Un mondo a parte” lo hanno definito. Un mondo dal quale sono passati secoli di Storia, con i suoi protagonisti, e in cui oggi possiamo tentare di immergerci attraverso questa ricostruzione e le poetiche – e potenti – immagini che l’accompagnano.]
Nel 1949 questa strada carovaniera fu interrotta con la chiusura dei confini da parte di Mao Tse Tung durante la conquista comunista della Cina.
L’isolamento del territorio è dovuto oggi alla chiusura delle frontiere da parte di Pakistan e Cina per timore del contrabbando di droga ed armi in territori a loro volta delicati: la Cina confinante è lo Xinjiang (ex Turkestan orientale); la popolazione, gli Uiguri, di origine turcica e islamizzata fomenta disordini contro l’invasore cinese; nel territorio contiguo del Pakistan vi sono gli echi delle contese cruente soprattutto con l’India e in parte con la Cina in relazione alla regione del Kashmir in cui non è assente il problema religioso tra induisti ed islamici.
Di conseguenza, tutto ciò che arriva in questa piccola regione proviene dall’Afghanistan, tra cui l’oppio. La mancanza di medicine, l’ignoranza e i lunghi inverni hanno creato dipendenza dall’eroina, anche se pare che questa sia una piaga in esaurimento e, allo stato attuale, queste coltivazioni sono state abbandonate a beneficio delle produzioni tradizionali, soprattutto di cereali.
Il territorio, prima dell’avvento dell’Islam, era conteso tra Cina e Tibet e successivamente fu conteso tra i diversi khanati ed emirati. Gli attuali confini sono stati decisi in seguito a una serie di trattati stipulati tra Russia zarista e Impero britannico che lottarono per il controllo dell’Asia Centrale per buona parte del 1800. Il Grande Gioco, così era chiamato dalla spia inglese Arthur Conolly questo gioco di spionaggio e controspionaggio tra le due potenze attraverso territori impervi e allora per lo più sconosciuti in termini geografici, e che vennero cartografati in quella circostanza.
Altre potenze si inseriranno di volta in volta: Napoleone con l’intento di sottrarre l’India agli inglesi con una spedizione dall’Egitto in accordo con lo Zar le cui truppe sarebbero penetrate dal Nord dell’India; e poi Persiani, Arabi e gli emirati locali. I due grandi imperi nella loro massima espansione, la Russia e l’Impero Britannico, finirono per toccarsi causa confini contigui e ciò era foriero di tensioni, perciò il trattato definiva la costituzione di uno Stato cuscinetto: il corridoio del Wakhan nacque in queste circostanze.