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Israele: tornano le proteste, per le strade e su Internet

[Articolo ripreso dall’originale pubblicato sulla pagina di Global Voices in italiano. Traduzione di Giulia Melina]

A quasi due mesi dalla più grande protesta civile [en] della storia di Israele, che a inizio settembre ha visto scendere in piazza mezzo milione di persone, il movimento per la giustizia sociale torna a farsi sentire, nonostante il governo sia temporaneamente riuscito a distogliere l’attenzione dai problemi legati alla disuguaglianza economica. Infatti, sebbene la creazione di un’entità ad hoc, la Commissione Trajtenberg [en], non abbia completamente soddisfatto le richieste dei manifestanti, il governo ha recentemente visto rilanciata la sua popolarità [en] grazie alla liberazione di Gilad Shalit, da anni prigioniero di Hamas. Inoltre, i media israeliani che, in larga parte, avevano seguito e sostenuto le contestazioni di settembre, si sono dimostrati piuttosto freddi verso la nuova ondata di proteste. Ciò nonostante, grazie a una campagna diffusa sui principali social network, il movimento è riuscito a organizzare [he, come gli altri link eccetto ove diversamente indicato] una manifestazione nazionale che, nella serata del 29 ottobre scorso, ha coinvolto le maggiori città del Paese: Tel Aviv, Gerusalemme, Rishon LeTzion, Kiryat Shmona, Haifa, Modiin e Eilat, con la sola eccezione di Beer Sheva, dove la manifestazione prevista è stata annullata dalla polizia a causa degli attacchi missilistici provenienti da Gaza.

Riportiamo di seguito le opinioni alcuni blogger e utenti di Twitter, che hanno voluto condividere le loro ragioni per unirsi alla nuova protesta:

Il blogger Goliath, pseudonimo del giornalista Yair Kaldor, scrive sul suo blog:

זהו, חוזרים לרחוב. גלעד שליט כבר בבית, אבל המתמחים עדיין מקבלים שכר מגוחך, ולמרות הורדת המחירים של תנובה ושטראוס, ההוצאה הממשלתית בישראל על מטרות חברתיות – כמו חינוך ורווחה – עדיין נמוכה משמעותית מרמת ההוצאה של מדינות ה-OECD. ולא, אין לממשלה שום כוונה לשנות כיוון בנושא.

זהו, חוזרים לרחוב. דו”ח טרכטנברג פיספס את כל הדרישות החשובות של המחאה, והתמקד בתיקונים קוסמטיים, כמו הגברת התחרותיות בענף גז הבישול והורדת מכסי מגן על תוצרת חקלאית.

Ecco! Torniamo per le strade a protestare. Gilad Shalit è tornato a casa, ma chi lavora in ospedale guadagna ancora un salario da fame, e nonostante Tnuva e Strauss [due grandi catene israeliane di distribuzione alimentare, NdA] abbiano ridotto i prezzi, la spesa nazionale per settori prettamente sociali come l’istruzione e il welfare registra ancora livelli molto più bassi rispetto a quella degli altri paesi OCSE…e no, il governo non ha in programma di cambiare strategia.

Ecco!Torniamo per le strade a protestare. La Commissione Trajtenberg ha ignorato le richieste principali dei manifestanti, focalizzando l’attenzione su cambiamenti puramente superficiali, come l’aumento della competitività nel settore del gas da cucina e la diminuzione delle tasse protezioniste sui prodotti agricoli.

Stav Shafir, uno dei leader delle proteste del #j14, twitta:
אז מתי בפעם האחרונה הפגנתם בכיכר? הערב, 8, נראה להם שאנחנו לא מתכוונים ללכת לשומקום #j14
@Stivvo: Allora, quando è stata l’ultima volta in cui sei sceso in piazza (il riferimento è a Rabin Square, Tel Aviv)? Stasera alle 20.00, dimostreremo loro che non ce ne andremo finchè non avremo ottenuto quello che vogliamo. #J14
Altri netizen affermano:
כי אם הדבר הזה לא יצליח וסדרת הפגנות של מאות אלפים יוכנעו בכמה ספינים אוטומטים, אני לא באמת יודע מה עוד אפשר לעשות. וזין שאתן לזה לקרות #J14@ItamarS: Manifesto perchè se nemmeno questo funziona e se le proteste di centinaia di migliaia di persone vengono sconfitte da pochi manipolatori, non so più che altro fare [per cambiare le cose nel paese]. E **** [imprecazione] se lascio che questo avvenga. #J14
צאו לרח׳ בשבילי- כי המתמחה שטיפל בסבא שלי בבי״ח צרח עליי שאין לו זמן לטפל בו וככה זה ברפואה הציבורית אז זב״שי. עכשיו אני בשבעה
@Karenlip: Scendete per strada a protestare anche per me, perchè il medico che avrebbe dovuto prendersi cura di mio nonno in ospedale mi ha gridato che non ha tempo di curarlo e che è così che funziona la sanità pubblica da noi, perciò il problema è solo mio. E così ora sono a casa per lo Shiv’a.
אני יוצא לרחוב כי אם אני לא אצא לרחוב אף אחד לא יצא לרחוב. ואז נחייה בדיקטטורה, שבה אסור לצאת לרחוב #j14
@odaskal: Scenderò in piazza a manifestare perchè se non lo faccio io, non lo farà nessuno, e finiremo per vivere in una dittatura in cui è proibito esprimere la propria opinione.
לפני כחודשיים הרעדנו את ככר המדינה, וזה הלחיץ את ביבי מספיק בשביל לגרום לו להחזיר את גלעד שליט. שווה לבדוק מה עוד אפשר לגרום לו לעשות. #j14
@ymishory: Circa due mesi fa abbiamo fatto tremare Kikar HaMedina (la zona di Tel Aviv in cui si è svolta la protesta di inizio settembre) e questo ha reso Bibi (Netanyahu) tanto nervoso da far tornare Gilad Shalit. Vale proprio la pena vedere cosa altro potremmo spingerlo a fare! #j14
ראש הממשלה והשרים, החברות הגדולות, המפרסמים הגדולים, בעלי ההון- כל אלה
נגדנו. יש עדיין למישהו איזשהו ספק שאנחנו לגמרי בצד הנכון?! מהפכה #J14
@HaimHz: Il premier e i ministri, le grandi società, i grandi pubblicitari, i ricchi, tutti loro sono contro di noi… Quindi direi che noi stiamo dalla parte giusta, qualcuno ha ancora dei dubbi?! Rivoluzione #J14

Attivisti a Beer Sheva preparano manifesti per un corteo, 29 settembre. Fonte: Pagina ufficiale di Facebook per la mobilitazione locale #j14 nel Negev

Il blogger Ido Teshner condivide la sua storia personale ed esprime la difficoltà di vivere in un paese in cui il welfare ha subito molteplici tagli nel corso degli anni:

במוצאי שבת אני אצא להפגין אתכם, לא כי חזרתי לרחובות – אני ברחובות כבר 15 שנה. עבדתי לראשונה בחיי בכיתה ח’ ולמעשה מאז כמעט שלא הפסקתי, הכל לשם אותה מטרה וצורך שפירטתי למעלה. 15 שנה אני מחפש את הצדק החברתי ולא מוצא אותו. עכשיו, אתכם, אני לפחות לא לבד.
Sabato sera uscirò a manifestare per il no, e non è la prima volta, visto che protesto da 15 anni. Lavoro da quando ne avevo 17, praticamente finora non mi sono mai fermato, e sono sempre allo stesso punto, devo aggiungere altro (Ido si prende cura personalmente della madre disabile)? Ora, grazie a voi, almeno non sono solo.

Per finire, ecco le parole di Ori Ben Dov , che, dal suo blog, sostiene così la nuova protesta:

אם אתם לא בעניין של המחאה, המצב הכלכלי נראה לכם מעולה, הממשלה מנווטת את העניינים האלה לשביעות רצונכם והעבודה של חברי הכנסת למענכם נראית לכם ראויה – תשארו בבית.
Se pensate che manifestare non faccia per voi, se la situazione economica così com’è vi sembra splendida, se per voi il governo si sta comportando come volevate e se la performance dei membri che avete eletto alla Knesset vi va bene, allora statevene a casa.
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