terremoto

Il dopo terremoto porta ostilità tra rifugiati siriani e comunità turca

Nelle zone colpite dai sismi dello scorso 6 febbraio, la situazione è critica: le difficoltà, in un territorio già provato dalla guerra, sono innumerevoli e le note tensioni tra la popolazione turca e quella siriana non aiutano. Tramite testimonianze, è stato possibile documentare episodi di aggressioni, incitazione all’odio, insulti razzisti e discriminazioni nei confronti dei profughi, incolpati di tutto, persino del drammatico evento naturale. I siriani in territorio turco non si sentono protetti dalle autorità e hanno paura. In vista delle prossime elezioni, si teme un peggioramento.

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Kathmandu, città ‘senza freni’ e disagio post-terremoto

In seguito a una catastrofe, la necessità di ricostruire presenta anche inaspettate opportunità di cambiamento. Come in Nepal, devastato da terribili terremoti nel 2015. La capitale è quasi irriconoscibile, avendo perso molti dei suoi edifici simbolici. Tuttavia, a distanza di quattro anni e con milioni di donazioni, sono ancora molti i problemi da affrontare. Con le interferenze delle potenze internazionali interessate, la crescita senza controllo della città, le risorse del territorio stremate, i cittadini hanno ora capito quanto sia importate alzare la voce e proteggere un patrimonio culturale e storico unico al mondo.

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Terremoto in Nepal: disastro naturale, innaturale sofferenza

A diverse settimane dall’evento gli aiuti sono in ritardo. Perché? E quale il ruolo dei Paesi occidentali nella storia nepalese? La capacità del governo e delle organizzazioni internazionali di reagire a questa situazione deve essere analizzata nel contesto storico del Nepal, da sempre caratterizzato da sottosviluppo, povertà e disuguaglianze. Intanto, la risposta della ‘comunità internazionale’ in termini finanziari fino ad oggi è stata davvero misera.

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Nepal, piccole Onlus che arrivano dove i grandi aiuti si fermano

Quasi l’intero Stato del Nepal è stato colpito dal terremoto dello scorso aprile, osservando la mappa realizzata da Google per portare aiuti umanitari si può comprendere quanto sia esteso il territorio del disastro. Ciò significa che le stime dei morti sono destinate a salire ma soprattutto che i sopravvissuti avranno bisogno per ancora molto tempo di aiuti di ogni genere. Nel post raccontiamo l’esperienza sul campo del Centro Studi Platone: la racconta la presidente della Onlus. “Il dramma peggiore è l’indifferenza”.

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