27 Luglio 2024

Stati Uniti d’America

L’incertezza di Taiwan, tra mobilitazioni e un traballante status quo

L’isola nel Mar Cinese Meridionale è alle prese con le annuali esercitazioni militari Han Kuang. Ciò avviene a un mese dalla visita della presidente Tsai Ing-wen in USA. Taipei è stretta tra l’espansione delle due sfere d’influenza delle superpotenze nel Pacifico. Raccontiamo un Paese scosso dalla guerra in Ucraina e dai dubbi sul proprio futuro: data la crescente pressione della RPC, il sostegno di Washington non sembra scontato in caso di conflitto. Infine, il valore strategico dell’industria di Taipei rischia di non poter garantire stabilità e autonomia come in passato.

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TikTok e il giornalismo 2.0 ai tempi del #BlackLivesMatter

Nata per la Generazione Z, si tratta dell’applicazione che ha segnato la prima parte del 2020. Con i numeri in continuo aumento e sempre più utenti, la piattaforma cinese si presenta come un bacino di numerose opportunità per il giornalismo contemporaneo. Non mancano i reporter che già hanno compreso la potenziale portata di questo fenomeno, così come sempre più numerosi sono gli influencer che scelgono di dedicare il proprio spazio a dibattiti e di contribuire a movimenti sociali e all’attivismo che sta coinvolgendo le piazze negli ultimi mesi.

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L’IS può colpire ancora, la minaccia pesa su un mondo distratto

Minacce silenziose ma potenti crescono nascoste dall’emergenza pandemia. Lo Stato Islamico, per esempio, non sarebbe affatto indebolito, con un alto rischio di una sua violenta ricomparsa. Governi distratti dalla lotta al Covid-19 e con scarsa disponibilità a rimettere in moto risorse contro i jihadisti potrebbero avere come risultato il rafforzamento dei gruppi terroristici islamici. L’articolo offre una rassegna di parallelismi tra oggi e la situazione del 2013-14: lo scopo è spingere il mondo ad agire, prima che il terrore torni a colpire come questa analisi ritiene possibile.

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Lavoro minorile, vietato sì ma con regole diverse nei vari Paesi

Lo sfruttamento di minori, in particolare nella produzione agroalimentare, non costituisce una realtà limitata al terzo mondo, bensì un fenomeno sviluppato anche in Europa e Stati Uniti d’America, laddove la tutela del più debole dovrebbe costituire un fondamentale pilastro dell’ordinamento democratico. A denunciare questo “caporalato invisibile” è un recente report della FAO che denuncia lo sfruttamento di circa 108 milioni di bambini. Vale la pena segnalare tuttavia che sulla questione nemmeno l’ONU stabilisce regole chiare ed esaustive per scongiurare tali abusi.

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