RD Congo, il conflitto con l’M23 è anche guerra di informazione

Il massacro dello scorso novembre a Kishishe, un piccolo villaggio nella Repubblica Democratica del Congo, ha scatenato numerose polemiche. Si è trattato infatti di una rappresaglia condotta dai ribelli del Movimento 23 marzo (M23) in cui avrebbero perso la vita un numero imprecisato di civili. Un episodio che accende i riflettori sulla questione della veridicità delle narrazioni di guerra da parte delle fazioni opposte, che in questo caso sono legate l’una all’M23 e al Ruanda e l’altra al Governo congolese. E sulla necessità di una più profonda comprensione di tre decenni di ostilità ricorrenti nel Paese.

Leggi il seguito

Africa, i matrimoni precoci che cancellano il futuro delle bambine

Nonostante le campagne per l’abolizione dei matrimoni precoci messe in atto dall’Unicef e altri enti istituzionali, questa usanza – profondamente radicata nelle tradizioni locali – continua a essere praticata in molti Paesi del mondo. Un recente studio ha analizzato i dati relativi a quattro Stati dell’Africa sub-sahariana che detengono i tassi più alti di matrimoni infantili, cercando delle risposte al motivo del perdurare di tale pratica. Ne è emersa una chiara correlazione tra livello d’istruzione ed età delle prime nozze che indica, tra le soluzioni, un percorso scolastico più lungo per le ragazze.

Leggi il seguito

Lago Ciad, tra prosciugamento e sfruttamento privato delle acque

Il lago Ciad è una fonte essenziale di sostentamento per la popolazione del nord-est della Nigeria e per le comunità dei Paesi limitrofi. Negli ultimi decenni, tuttavia, gli abitanti di queste zone si sono trovati ad affrontare grandi sfide come l’abbassamento del livello delle acque e il degrado ambientale. Tra le tante soluzioni proposte c’è quella del Progetto Transaqua, che prevede la deviazione al lago delle acque di alcuni affluenti del fiume Congo. Attraverso un accordo con Power China, l’Italia ha appoggiato tramite Bonifica S.p.A. il colossale progetto, riaprendo però la complessa disputa tra i diversi attori statali e non statali interessati allo sfruttamento del bacino.

Leggi il seguito

RDC, meme per esprimere ironia, protesta, derisione del potere

Se le immagini hanno sempre rappresentato uno strumento di libertà di espressione per l’uomo, oggi con l’avvento delle vignette lo sono ancor di più. Quelle immagini spiritose accompagnate da un testo che vediamo scorrere ovunque in Rete sono diventate espressioni universali della civiltà contemporanea. L’articolo analizza la loro diffusione nella capitale congolese, Kinshasa, e ci mostra come l’umorismo di queste forme di espressione sia così contagioso che, spesso, tali immagini diventano veicoli di fake news, con il pericolo di alterare le opinioni personali.

Leggi il seguito

Afroitaliana nelle molteplici identità e guardando all’Europa

Con l’intervista ad Abril K. Muvumbi, Voci Globali inaugura la rubrica AfroItaliani. L’intenzione è quella di conoscere e dare spazio a chi – nato, o da anni in questo Paese – sta investendo le propria vita e le proprie competenze non solo per se stesso, ma anche per contribuire al cambiamento della società e al raddrizzamento di certe storture. Con Abril parliamo della sua esperienza al Parlamento Europeo, di razzismo, di politica, ma anche di dialogo per superare certi conflitti non solo sulle piazze ma all’interno delle Istituzioni.

Leggi il seguito

Siria condanna politica annessionista di Israele nella West Bank

Damasco chiede un’azione internazionale per fermare l’inglobamento israeliano di parte della Cisgiordania, il cui inizio è previsto per il 1°luglio. L’ONU sollecita i Governi nazionali a garantire parità di diritti ai disabili durante la pandemia da Covid-19. Uno studio accademico rivela la correlazione tra inquinamento da cobalto e difetti congeniti dei neonati in RDC. Gli attivisti thailandesi invocano giustizia per il massacro delle “camicie rosse”, avvenuto 10 anni fa. E la FAO esprime preoccupazione per la potenziale crisi alimentare dovuta all’invasione di locuste in Africa orientale.

Leggi il seguito

RDC, count-down per la fine dell’Ebola. Così ne stiamo uscendo

All’inizio di marzo, l’ultimo paziente affetto dal virus ha lasciato il centro terapeutico nella città orientale di Beni. Al momento non ci sono nuovi casi nel Paese. Un dato senz’altro incoraggiante anche se dovranno trascorrere 42 giorni senza segnalazioni di nuovi malati prima che l’epidemia possa dirsi davvero conclusa. È stata una crisi sanitaria difficile da affrontare. Yap Boum, rappresentante regionale di Epicenter Africa, racconta in un’intervista quali sono state le azioni cruciali che hanno permesso la gestione dell’emergenza per arrivare a “quasi” debellare la malattia. Prima fra tutte un approccio comune e globale.

Leggi il seguito

RDC, il morbillo uccide più dell’ebola. Oltre 3000 morti accertati

Il virus sta uccidendo circa tre volte di più dell’epidemia che fa tanto paura all’Occidente, causando il maggior numero di decessi nel Paese dal 2011. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i casi in Africa nel primo trimestre del 2019 sono aumentati del 700% rispetto all’analogo del 2018. Il Paese maggiormente colpito è la Repubblica Democratica del Congo. L’OMS ha raccolto quasi 114 milioni di dollari per combattere l’ebola nella RDC, mentre appena 2,5 milioni di dollari sono stati raccolti per vaccinare e prevenire il morbillo.

Leggi il seguito

Diamanti e violenza, i rimpatri forzati dei congolesi dall’Angola

L’ex colonia portoghese è caratterizzata da un crescendo di violenza nei confronti degli immigrati congolesi, spesso vittime di attacchi xenofobi e rimpatri forzati verso il loro Paese d’origine a partire dall’ottobre dello scorso anno. Migliaia di donne vittime di abusi, crudeltà e stupro, uomini mutilati e sottoposti a vere e proprie torture umilianti come la cucitura delle labbra con il filo di ferro. Centinaia le famiglie, spesso ben radicate in Angola, che hanno subito azioni punitive contro i propri negozi, case e beni. Sullo sfondo il lucroso traffico di diamanti di cui è ricco il Nord del Paese, unito all’instabilità del confinante territorio congolese.

Leggi il seguito

Quando gli orfanotrofi sono un’industria a danno dei bambini

Molti bambini non avrebbero altri luoghi per vivere e crescere, ma di questi luoghi si fa anche abuso. Ne fanno abuso i Governi locali che delegano a privati, ONG e Charity di supplire a carenze di strutture sociali; ne fanno abuso i genitori che spesso esistono ma non hanno mezzi di sussistenza adeguati a prendersi cura dei propri figli; ne fanno persino abuso i volontari che non sanno – o fingono di non sapere – quanto può essere dannoso spendere un tempo brevissimo con questi bambini e poi tornarsene a casa. Alcuni Paesi stanno cercando di mettere un freno al “traffico di orfani”.

Leggi il seguito