2 Novembre 2024

reportage fotografico

Tirana, con uno sguardo all’Europa e uno alla propria identità

Racconto fotografico dalla capitale dell’Albania, una città che si ispira all’Europa mantenendo una propria personalità. In un continuo evolversi tra arte urbana, attrazioni turistiche e cultura, il Paese è candidato ad entrare nella comunità Europea e tra i giovani cresciuti e formati all’estero c’è chi torna, sperando di poter migliorare il volto della città. E il boom turistico della costa sud degli ultimi anni ha fatto sì che diventasse una nuova meta di interesse culturale, attirando turisti e curiosi da ogni parte del mondo. Anche l’arte urbana ha fatto la sua parte nella trasformazione della metropoli con diversi progetti di street art.

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Caucaso russo, le strade della pace attraverso valli e montagne

Vladimir Putin ha fondato sulla pacificazione della regione – e su una gestione strategica delle immense risorse del Paese – il proprio successo come presidente. È questo il titolo di credito più rassicurante nell’economia di un’area che dopo decenni di guerre e innumerevoli crimini perpetrati contro i diritti umani, mai come ora necessita di stabilità, anche come elemento di discontinuità nei confronti dell’estesa diffusione di un estremismo che dietro al velo di comodo dell’Islam potrebbe dilagare fino all’area del Mediterraneo, pregiudicando ulteriormente un contesto già ampiamente problematico.

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Le Kayayo, schiave antiche in un’Africa in trasformazione

Reportage fotografico dal Ghana. La storia di donne che passano tutto il giorno trasportano pesi per pochi soldi. Sono ragazze e donne giovanissime che vivono ai margini delle grandi città: ad Accra, la capitale del Paese, Kumasi, capitale della Regione Ashanti e altri grandi centri. Vivono trasportando pesi sulle loro teste, da un mercato all’altro; da una stazione dei bus all’altra; e verso le costose auto e abitazioni di gente benestante. Bianchi o africani. A fine della giornata mettono in tasca 30 cedi (circa 7 euro). Molte di loro migrano dalle zone più povere del Nord del Ghana. Si stima che ce ne siano 160.000 nella sola capitale, e che ogni anno ne arrivino 15.000.

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