23 Novembre 2024

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Oltre il muro, storie da Israele e Palestina

Presso Le Gallerie di Piedicastello, suggestivo spazio museale ricavato da due tunnel autostradali in disuso alla periferia di Trento, è in corso fino al 25 maggio prossimo un’articolata e interessante esposizione dal titolo “OLTRE IL MURO – Storie da Israele e Palestina”. Come si può leggere nella presentazione della mostra, l’associazione “Pace per Gerusalemme – il Trentino e la Palestina” ha raccolto 76 storie di giovani israeliani e palestinesi di età compresa tra i 10 e i 16 anni, provenienti da situazioni di vita e culture diverse: gli studenti dell’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto le hanno lette e fatte proprie, raffigurandole con varie tecniche espressive.

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Elezioni in Israele, tra disincanto e lotta per il cambiamento

Le elezioni del 22 gennaio scorso hanno dimostrato la volontà di cambiamento rispetto alle politiche del governo di Netanyahu, con l’affermazione della nuova formazione centrista Yesh Atid e una certa ripresa dei partiti di centrosinistra. Nel post si riassume quanto disincanto sia in effetti presente entro una buona fetta della popolazione. Al centro del dibattito la questione delle colonie.

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Perché i leader arabi vogliono un cessate il fuoco a Gaza ma non in Siria?

I governi dell’Arabia Saudita e del Qatar continuano a dire che Bashir Assad dovrebbe lasciare il potere o essere rimosso con la forza perchè il popolo siriano vuole che se ne vada. Però trascurano il fatto che i popoli arabi vogliono che anche loro se ne vadano, non solo Assad.

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L’”interesse archeologico” che nasconde l’occupazione di due villaggi palestinesi

Tra i volti dell’occupazione israeliana vi è anche l’uso politico dell’archeologia. Pubblichiamo una testimonianza dai villaggi palestinesi di Silwan e Susya a cura di una studentessa italiana di 20 anni, specializzanda in Diritto Internazionale a Utrecht, che la scorsa estate ha trascorso un periodo in Israele e Palestina.

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Volontari in Palestina: che cosa ci faccio io qui?

In questo articolo, tradotto da openDemocracy, l’esperienza di un volontario aiuta a riflettere sul ruolo delle ONG e organizzazioni similari. E sull’importanza, da parte dei volontari e dei cooperanti, di non farsi portatori di ideali per tentare cambiare la mentalità dei beneficiari dei progetti, che non devono essere di natura morale.

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Palestina, il primo passo per il riconoscimento

Lo scorso 31 ottobre, la Palestina è ufficialmente entrata a far parte dell’UNESCO. Una svolta storica in grado di sconvolgere gli equilibri politici nel panorama mondiale. Un evento che fa riemergere la voglia di riscatto di un intero popolo, troppo spesso emarginato ed oltraggiato da logiche di potere. Il primo passo verso il riconoscimento formale dello Stato Palestinese è finalmente compiuto.

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Israele, la società civile che chiede cambiamenti

La primavera araba ha toccato anche gli animi degli israeliani che non si riconoscono completamente nella politica del loro governo, il quale, negli anni, ha puntato tutto sulla sicurezza e sul “nemico” palestinese. All’ONU intanto è arrivata la richiesta ufficiale del riconoscimento dello Stato della Palestina. Un’ulteriore occasione, per il Movimento del 14 luglio nato per sollecitare la giustizia sociale in Israele, per rivedere la propria battaglia e i propri contenuti.

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Energia e pace in Medio Oriente

Nei Territori occupati, dove la gente non può accendere la luce, tenere il cibo in frigo, caricare un cellulare (cose che fanno parte della nostra vita quotidiana) c’è chi ha pensato di usare le energie alternative, eolico e solare, per tentare di migliorare la vita di queste comunità. Si tratta della COMET-ME progetto israelo-palestinese. Ci lavorano persone delle due “sponde”, insieme per assicurare un contributo reale al cambiamento.

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