21 Novembre 2024

Lesbo

Grecia, migranti: così è morto il “diritto di asilo” lungo il confine

La decisione della Turchia di aprire le proprie frontiere per consentire il passaggio dei profughi verso il territorio dei Paesi UE ha suscitato la violenta reazione del Governo di Atene. Il 1° marzo scorso, le autorità elleniche hanno stabilito la sospensione dell’esame delle domande di asilo. Centinaia di persone sono state private dei lori diritti, ritrovandosi in una sorta di limbo giuridico in condizioni del tutto inumane. Voci Globali con l’aiuto dell’avvocato Federico Lera – esperto in diritto dell’immigrazione, membro dell’UFTDU e legale ASGI – ha ricostruito la vicenda alla luce delle norme internazionali in materia di rifugiati e diritti umani.

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Algeria, Hirak non demorde. Il suo obiettivo resta la democrazia

Nel Paese maghrebino, la “rivoluzione del sorriso” compie un anno. Ma le proteste non si fermano: i manifestanti continuano a chiedere uno “Stato civile e non militare”. Intanto, le ostetriche dell’Ontario ottengono, dopo una lunga battaglia legale, il riconoscimento della parità salariale. Anche gli ambientalisti australiani hanno qualcosa da festeggiare: la multinazionale Equinor non trivellerà la Great Australian Bight. Sull’isola di Lesbo, invece, è piena emergenza umanitaria in seguito all’apertura delle frontiere turche. In Afghanistan, pochi giorni dopo la firma dell’accordo di pace USA-Talebani, riprendono le ostilità.

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Migranti, in Grecia il Governo vuole un muro in mezzo al mare

Il primo gennaio scorso è entrata in vigore la riforma del sistema di accoglienza, che prevede lo smantellamento degli hotspot e la creazione dei cosiddetti centri chiusi pre-partenza. La nuova politica ellenica è stata fortemente criticata sia dall’UE che dalle organizzazioni internazionali, preoccupate di ulteriori violazioni dei diritti fondamentali dei migranti. Intanto, la situazione umanitaria sulle isole dell’Egeo continua a essere drammatica, gli sbarchi proseguono e le traversate spesso si trasformano in tragedia. Mentre il governo greco ha previsto la creazione di un muro in mezzo al Mediterraneo.

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Grecia, gelo e incertezza per migliaia di rifugiati senza speranza

L’inverno è arrivato anche in Grecia dove, nonostante la chiusura formale della Balkan Route e lo smantellamento del campo di Idomeni, sono ospitati più di 75.000 richiedenti asilo di varie nazionalità. La situazione è particolarmente delicata poiché le tutele assicurate ai migranti cambiano in base alla loro nazionalità, al momento dell’arrivo nel Paese e al campo dove si trovano. Infatti, l’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia dello scorso marzo ha congelato una situazione che si fa di giorno in giorno più insostenibile.

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La speranza dei migranti si è fermata a Lesbo

È trascorso un mese da quel 20 marzo.Una domenica come altre per molti, ma per le migliaia di richiedenti asilo, rifugiati e migranti che dalla Turchia erano in viaggio verso l’Europa quella data rappresenta il momento in cui le cose sono cambiate, dal giorno alla notte, creando nuove incertezze, dubbi e violazioni dei diritti umani. Un’analisi delle incongruenze e paradossi dell’accordo UE-Turchia che, di fatto, ha chiuso i confini europei e la rotta balcanica per tutte le persone in transito. Le opinioni raccolte all’United Conference di Torino.

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