2 Novembre 2024

joseph kabila

Rumba congolese, da voce di libertà a strumento di propaganda

Nella RDC la storia della musica e della politica si intrecciano fin dai primi giorni di vita del Congo in quanto nazione indipendente. I leader che si sono susseguiti negli anni ben comprendevano il suo potere. Il 27 novembre prossimo si sarebbe dovuto tenere a Parigi un grande concerto che doveva segnare il ritorno del re della rumba lingala, Koffi Olomide, sulla scena europea. Le proteste portate avanti da un gruppo di attivisti congolesi noti come i “combattenti” e che definiscono Koffi il “Griot dei dittatori”, hanno contribuito a far annullare l’evento. Uno di loro, Zorobilele Ingeta, spiega a Voci Globali il motivo del boicottaggio.

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RDC, un Paese che resta nel caos e nella disperazione

La Repubblica Democratica del Congo sembra ormai al collasso. Lo stallo politico, generato dalla determinazione del presidente Kabila a non lasciare la carica anche se il mandato è scaduto, si affianca ad una realtà che conta varie emergenze. Povertà dilagante, allarme per un’epidemia di ebola, morti brutali di civili in Kivu, sfruttamento nelle ricche miniere congolesi, fosse comuni nella regione Kasai: lo scenario non potrebbe essere più catastrofico. L’inconsistenza delle istituzioni interne e la politica sempre più guidata da interessi geostrategici e di guadagno degli Stati esterni accrescono, giorno per giorno, frustrazioni, odio e violenza tra la popolazione.

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