islam radicale

Europa e religioni, nuovi scenari delle relazioni tra fede e Stati

Il rapporto tra Stato, società e religioni nel Vecchio Continente è in costante trasformazione. L’Europa fatica a trasferire i propri principi secolari a una realtà fatta di pluralismo religioso. Un interrogativo di difficile risposta accomuna tutti i Paesi: come costruire la convivenza con le comunità islamiche, sempre più diffuse nelle società europee? Tra discriminazione delle minoranze musulmane e accentuazione del nazionalismo in nome della religione dominante, seppur sempre meno identitaria, la soluzione ideale stenta ad arrivare.

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L’Isis ha i giorni contati. Ma forse no, grazie anche all’Europa

L’inasprirsi della situazione sociale e politica in Europa, insieme all’approccio iniziale espresso da Donald Trump sembrano rafforzare il concetto utile all’Islam radicale di un’imminente crociata dell’Occidente, con l’effetto di attirare nuove reclute che giureranno fede alla causa dello Stato Islamico. Sono dinamiche che richiedono molto tempo per realizzarsi ma per un movimento come l’Isis, che guarda ad obiettivi a lunghissimo termine, momenti migliori sono senza dubbio all’orizzonte. Nostra traduzione dell’analisi di Paul Rogers su openDemocracy.

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Somalia: il dilemma di al-Shabaab, con al-Qaida o con l’ISIS?

A prima vista, le differenze tra al-Shabaab, il gruppo militante estremista che ha base in Somalia, e lo Stato Islamico potrebbero sembrare irrilevanti. Entrambi i gruppi prosperano sfruttando le diverse sensibilità religiose e le tensioni socio-politiche per giustificare le atrocità commesse. La recente uccisione di membri di al-Shabaab considerati favorevoli all’ISIS ha tuttavia dimostrato che le convinzioni e le tattiche condivise non sono sufficienti a impedire che i militanti jihadisti si combattano l’uno contro l’altro. Anche per le più storiche relazioni tra al-Shabaab e al-Qaida.

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