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ISIS, la controversa politica dei rimpatri in Asia Centrale

25 Luglio 2019 Davide Galati asia centrale, attualità, combattenti jihadisti, foreign fighters, gruppi islamisti, idee, iraq, ISIS, jihad, Kazakistan, Kirghizistan, migranti, openDemocracy, programmi di riabilitazione, riabilitazione donne e bambini, riabilitazione terroristi, rimpatriati, siria, Stato Islamico, tagikistan, terrorismo islamico, uzbekistan, video

Si stima che tra il 2011 e il 2018 un numero di cittadini asiatici compreso tra 2.000 e 5.000 si siano trasferiti in Siria o in Iraq per sostenere lo Stato Islamico. Alcuni si sono sposati lì e hanno avuto dei figli, altri sono andati via con le famiglie e hanno avuto poi altri bambini. Ora che i gruppi armati estremisti hanno perso gran parte del loro territorio, molti di questi soggetti sono nei campi rifugiati, e si pone la questione di se e in che modo rimpatriare queste persone nei Paesi di origine cercando di reintegrarli nel modo migliore. La questione è importante anche per le molte donne, e i loro bambini, coinvolti.

Burkina Faso, dove l’assenza dello Stato contribuisce alla jihad

18 Marzo 2019 Silvia Miguidi allevamento bestiame, Ansaroul Islam, assenza dello stato, attualità, burkina faso, Cenozo, corruzione statale, Djibo, estremismo, fulani, giornalismo investigativo, gruppi islamisti, idee, jihad, jihadisti, miniere burkina, peul, Sahel, sottosviluppo, Soum, terrorismo

Testimonianze dal Soum, una delle province più settentrionali del Paese situato nella regione del Sahel. La pesante carenza di infrastrutture (acqua, strade, sanità, scuole), servizi e sicurezza, e la frustrazione di una regione povera nonostante la presenza di risorse naturali importanti, aumentano il rischio di radicalizzazione, motivato anche da alcune tensioni etniche. Così nascono nuovi gruppi jihadisti quali Ansaroul Islam, nato a fine del 2016 e che agisce nel territorio saheliano, compreso il Mali, con crescente violenza. Una lettura articolata, dalla quale si evince l’urgente necessità di sviluppo dell’area.

Pattuglie di controllo a Mogadiscio contro gli attacchi di al-Shabaab. Foto Flickr/AMISOM/Tobin Jones di pubblico dominio.

Somalia: il dilemma di al-Shabaab, con al-Qaida o con l’ISIS?

13 Gennaio 2016 Benedetta Monti al-qaida, al-shabaab, attualità, etiopia, gruppi islamisti, idee, ISIS, islam radicale, jihad, lotta intra-jihadista, openDemocracy, somalia, yemen

A prima vista, le differenze tra al-Shabaab, il gruppo militante estremista che ha base in Somalia, e lo Stato Islamico potrebbero sembrare irrilevanti. Entrambi i gruppi prosperano sfruttando le diverse sensibilità religiose e le tensioni socio-politiche per giustificare le atrocità commesse. La recente uccisione di membri di al-Shabaab considerati favorevoli all’ISIS ha tuttavia dimostrato che le convinzioni e le tattiche condivise non sono sufficienti a impedire che i militanti jihadisti si combattano l’uno contro l’altro. Anche per le più storiche relazioni tra al-Shabaab e al-Qaida.