21 Novembre 2024

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Yazidi, a sette anni dal genocidio, tra fuga in Europa e giustizia

Questo popolo, minoranza religiosa irachena oggetto della brutale campagna condotta dal gruppo islamista Daesh nel 2014 (riconosciuta come genocida dal Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU nel 2016), vive ancora oggi enormi e drammatiche difficoltà. Voci Globali ha affrontato il tema con due professionisti che – condividendo la propria esperienza umana, professionale, di attivismo – hanno fatto luce sulla situazione attuale, dai campi profughi alle migrazioni, dalla (difficile) ricostruzione in Sinjar alla giustizia nei tribunali.

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Siria, giochi di potere all’ONU sull’accesso degli aiuti umanitari

Dopo un acceso dibattito, il Consiglio di Sicurezza ha autorizzato il trasporto delle forniture salvavita in Siria attraverso un unico valico di frontiera turco. Amnesty International ha chiesto al Sudan giustizia per le violenze perpetrate dalle milizie armate in Nord Darfur. I leader religiosi iracheni si sono detti pronti a supportare le vittime dell’ISIS per contribuire al processo di riconciliazione nazionale. Intanto, la Malesia ha scoperto un traffico illecito di rifiuti tossici provenienti dalla Romania. E in Uganda, l’attuale capo di Stato Yoweri Museveni ha annunciato la sua sesta candidatura alle elezioni presidenziali del 2021.

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Iraq, carcere e torture a bimbi di 9 anni. L’accusa è terrorismo

Migliaia di bambini presunti collaboratori dell’ISIS vengono arrestati e detenuti in condizioni inumane nelle carceri irachene. Succede soprattutto nella parte settentrionale del Paese e nelle zone intorno a Mosul, citta dalla quale nel 2014 è stata annunciata la nascita dello Stato Islamico. I minori vengono sottoposti a maltrattamenti, abusi e tortura per estorcere loro false confessioni di partecipazione ad attività terroristiche. Questo approccio radicale è stato criticato da più parti. L’ONU ha invitato il Governo di Baghdad a cercare soluzioni alternative alla detenzione in quei casi in cui sussista soltanto il sospetto di affiliazione all’ISIS.

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Iraq, la vita senza patria degli Yazidi. Voci dal campo di Shari

Tra il 2014 e il 2017, in Iraq l’Isis massacrava migliaia di Yazidi. Senza parlare dell’orrore per centinaia e centinaia di donne, come Nadia Murad, rapite per diventare schiave del sesso. Ma dove sono oggi tutti i sopravvissuti? Come sono scampati al genocidio? Li abbiamo intervistati nei campi profughi e nei luoghi dove sono rifugiati. Ci hanno raccontato le loro storie e come cercano di dimenticare le tragedie vissute. Ma non è facile. La vita nei in questi luoghi è al limite delle condizioni umane e non c’è ancora speranza di tornare a casa. Ammesso che una casa ci sia ancora.

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Capire l’ISIS svelando i meccanismi della propaganda

Dalla ricerca di AGC Communication il documentario “ISIS: morte di uno stato mai nato?”, nuova luce sui video di Daesh. Sono proprio i video a fare la differenza: realizzati con tecniche (e un centinaio di tecnici) hollywoodiane, si diffondono in Rete raggiungendo simpatizzanti e possibili reclute in tutto il mondo. Spesso vengono oscurati in breve tempo, tuttavia è proprio studiando questi video che si può comprendere più a fondo ciò che accade dentro lo Stato Islamico.

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Terrorismo e Medioriente, la violenza non è la risposta

Gli attacchi terroristici di Parigi, ultimi dopo una serie di attacchi in Tunisia, Turchia, Iraq, Libano e Russia hanno trasferito in Europa quelle stragi e carneficine che in Siria e altrove sono all’ordine del giorno. Mentre tutto il mondo piange insieme ai cittadini di Parigi che hanno perso i loro cari, i politici si affrettano a impegnarsi in una reazione impulsiva proclamando il mantra “si deve fare qualcosa”. Ma mai come dopo questi attentati l’azione militare appare non più sufficiente: occorre riflettere e adottare una diversa visione.

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