19 Aprile 2024

cooperazione internazionale

Mitrovica, l’eredità traumatica del passato vive nel Kosovo di oggi

A più di vent’anni dalla fine della guerra con la Serbia di Slobodan Milošević, l’ex Provincia Autonoma jugoslava affronta una serie di difficoltà legate alla sua condizione particolare. Il Paese non è riconosciuto all’unanimità dalla comunità internazionale e in particolare dalla vicina Serbia che contesta la sua indipendenza. Mitrovica rappresenta il punto nevralgico delle tensioni e delle contraddizioni che affliggono lo Stato balcanico. Tensione intercomunitaria, nazionalismo e militarizzazione gravano ancora sulla città divisa dal fiume Ibar e impediscono il risanamento delle sue ferite.

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Africa, emergenza perenne se mancano le libertà fondamentali

L’impressione – in questi giorni di pandemia – è che ci siano due Afriche: quella di cui fa parte una popolazione più o meno privilegiata – politici, classe medio alta, giovani istruiti e connessi alla Rete e un’altra fascia di popolazione svantaggiata, vulnerabile. È quella che vive in slum e baraccopoli ai margini delle metropoli o anche a pochi passi da palazzoni, strade piene di negozi, aree di benessere insomma, e nelle aree rurali. Soprattutto per loro le libertà sono sospese e i diritti annullati. Se il dopo verrà delegato solo a ONG e alla cooperazione la speranza di autonomia degli africani sarà compromessa, ancora una volta.

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Reporter, quei moderni Griot che raccontano le voci di dentro

Raccontare il mondo con autenticità ed empatia è un bisogno ancestrale. Ed è un’arte difficile che passa attraverso conoscenza ed empatia.Lo sanno bene quei fotoreporter che, con immagini e parole, diffondono la conoscenza di luoghi, persone, stati d’animo, senza cadere nella trappola dei pregiudizi, del sensazionalismo, della banalità. Un po’ ladro e un po’ rivoluzionario, il reporter si serve da sempre della fotografia per costruire ponti tra chi osserva e chi viene immortalato. Se poi è un cooperante, il suo affascinante e difficile compito del narrare è ancora più impregnato di vita vissuta.

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L’Africa di Renzi, da problema a opportunità

L’ultima visita del premier nel continente, sponsorizzando le imprese italiane, parlando di “visione del futuro” e criticando l’atteggiamento dell’Europa sul problema immigrazione. Nel corso delle sue visite il premier non ha però incontrato la comunità italiana. Cittadini italiani che hanno visto in questo continente un’opportunità molto prima che Renzi ci pensasse. Che hanno investito i loro soldi – non quelli delle grandi imprese – per creare aziende, società, dar vita a progetti impegnando e assumendo personale locale. A queste persone avrebbe fatto piacere un saluto dello Stato italiano. Perché alla fin fine loro nell’Africa ci hanno creduto davvero.

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