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Esternalizzazione delle frontiere, storia dal carattere ideologico

11 Settembre 2020 Bridget Ohabuche attualità, centri di detenzione, conferenza di Evian-les Bains, convenzione di ginevra, Croazia, diritti umani, diritto d'asilo, ebrei, esternalizzazione delle frontiere, fascismo della frontiera, Guardia Costiera libica, immigrazione, italia, mar mediterraneo, memorandun d'intesa, migranti, nazioni unite, niger, principio di non-refoulement, profughi, respingimenti, rimpatri, siria, sudan, Turchia, unione europea

Il trasferimento del controllo delle proprie frontiere a Paesi terzi per impedire l’accesso delle persone straniere al proprio territorio è da tempo uno strumento strategico con cui l’Europa gestisce i flussi migratori. Una strategia che risale all’inizio del ‘900, alla Conferenza di Evian-les-Bains in Francia, dove gli Stati democratici decisero di chiudere le loro frontiere ai rifugiati ebrei in fuga dalla persecuzione nazista e negoziarono con Hitler il controllo del flusso di migranti. Una strategia che oggi viene riutilizzata nella gestione della migrazione dall’Africa e dal Medio Oriente.

CIE e accordi con la Libia, il déjà-vu della politica migratoria

15 Febbraio 2017 Angela Caporale Accordo Italia-Libia, attualità, cie, convenzione di ginevra, diritto d'asilo, Gentiloni, idee, immigrazione, libia, migranti, Ministero dell'Interno, Minniti, processo di khartoum, richiedenti asilo, rifugiati, Rimpatri forzati, unione europea

Il piano immigrazione promosso dal ministro Minniti e avallato dal governo Gentiloni si focalizza sul controllo frontaliero e su una stretta riguardo ai rimpatri. Di fatto, nei provvedimenti echeggiano politiche passate che hanno già dimostrato di essere fallimentari e lesive dei diritti umani. Il Memorandum firmato con il governo libico demanda la tutela del diritto d’asilo ad un Paese minato da una profonda crisi interna che, per altro, non riconosce la Convenzione di Ginevra. L’avvocato Guido Savio dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione commenta per Voci Globali le nuove politiche.

Città rifugio, per un decentramento del sistema accoglienza

11 Aprile 2016 Benedetta Monti accoglienza, attualità, città rifugio, convenzione di ginevra, demografia, diritto d'asilo, idee, invecchiamento, migranti, openDemocracy, reti urbane di accoglienza, supplici

Il diritto di asilo e la protezione delle persone perseguitate hanno una tradizione antica. Nel corso della storia i templi e le città hanno rappresentato luoghi di protezione. Tale tradizione è iniziata con l’elenco delle sei “città rifugio” del codice sacerdotale e del libro del Deuteronomio del Vecchio Testamento, nonché attraverso i rituali di supplica vigenti nell’Antica Grecia. Si fa quindi appello a sindaci e consiglieri locali delle città europee di partecipare alle iniziative per accogliere i nuovi supplici, e di contribuire a creare una rete di “Città di Asilo internazionali”.

Guantanamo e la violazione sistematica dei diritti umani

24 Ottobre 2014 Redazione attualità, contratto di locazione usa-cuba., convenzione di ginevra, cuba, diritti umani, guantanamo, tortura, USA

Anche quest’anno Voci Globali ha portato il Corso in Diritti Umani e Giornalismo Partecipativo al liceo E. Fermi di Bologna. Parte del programma è l’elaborazione – da parte degli studenti – di articoli e riflessioni su alcuni dei temi trattati durante gli incontri. In questo post: a 4 anni dalla promessa di Obama di chiuderlo, il centro di detenzione di Guantanamo continua a funzionare. Al momento, secondo HRW, ci sono 149 detenuti. Cosa trattiene il presidente degli Stati Uniti, premio Nobel per la Pace, dal chiudere definitivamente questa struttura inumana?

Respinti dall’Italia, profughi nel Sinai. Intervista a Roberto Malini (Everyone Group)

16 Febbraio 2011 Davide Galati attualità, convenzione di ginevra, libia, migranti, profughi eritrei, respingimenti, rifugiati, roberto malini, sinai

L’illegittimo respingimento di profughi che cercano di sbarcare in Italia è un fatto gravissimo che può comportare indescrivibili odissee per i respinti: è questo il caso dei 250 profughi eritrei e africani ancora nelle mani dei trafficanti di uomini nella penisola del Sinai. Abbiamo intervistato al proposito Roberto Malini, fondatore dell’Everyone Group, da tempo impegnato nella campagna a sostegno di questo gruppo di profughi.