Bridget Ohabuche, Autore presso Voci Globali

Le donne africane, dalla politica al giornalismo, contro il Covid-19

31 Luglio 2021 Bridget Ohabuche africa, Amnesty International, Amujae, attivismo, attualità, botswana, code for Africa, Covid-19, disoccupazione femminile, donne africane, Ellen Johnson Sirleaf, emancipazione, empowerment, etiopia, giornalismo, idee, inclusione, kenya, leadership, liberia, OMS, pandemia, Politica, sudafrica, tanzania, uguaglianza, unione africana, vaccini, violenza, virus, wanadata, zambia, zimbabwe

Nonostante le sfide presentate dalla pandemia di Covid-19, tra questi il declino nell’economia di molti Paesi africani e un aumento drastico della violenza di genere dovuto al confinamento, le donne africane sono rimaste tenaci e si sono assicurate che anche loro occupassero un ruolo centrale nei processi decisionali per la lotta contro il virus. In questa giornata della donna panafricana ricordiamo quelle donne che si sono impegnate per cambiare la narrativa nella lotta contro il coronavirus in Africa e per includere le voci di tutte le donne africane, spesso sottorappresentate.

Genere e omosessualità, in Africa leggi e culture contro i diritti

14 Ottobre 2020 Bridget Ohabuche africa, attualità, bisessualità, criminalizzazione omosessualità, cultura, diritti LGBTQ, egitto, etiopia, gay, genere, kenya, lesbiche, nigeria, omofobia, Queer, sud africa, sudan, uganda, zambia

Nel continente africano, la criminalizzazione dell’omosessualità risale all’epoca della colonizzazione con l’adozione delle “leggi anti-sodomia”. Ancora oggi, tali leggi non sono state abolite, bensì utilizzate dalle élite africane per interessi politici e religiosi. Si afferma che l’omosessualità non abbia mai fatto parte della cultura africana, nonostante studi antropologi sostengono l’esistenza delle relazioni omosessuali già nell’Africa pre-coloniale. Il mondo della cultura, soprattutto l’ambito cinematografico, sta dando il suo contributo per portare a galla il tema e combattere la discriminazione.

Esternalizzazione delle frontiere, storia dal carattere ideologico

11 Settembre 2020 Bridget Ohabuche attualità, centri di detenzione, conferenza di Evian-les Bains, convenzione di ginevra, Croazia, diritti umani, diritto d'asilo, ebrei, esternalizzazione delle frontiere, fascismo della frontiera, Guardia Costiera libica, immigrazione, italia, mar mediterraneo, memorandun d'intesa, migranti, nazioni unite, niger, principio di non-refoulement, profughi, respingimenti, rimpatri, siria, sudan, Turchia, unione europea

Il trasferimento del controllo delle proprie frontiere a Paesi terzi per impedire l’accesso delle persone straniere al proprio territorio è da tempo uno strumento strategico con cui l’Europa gestisce i flussi migratori. Una strategia che risale all’inizio del ‘900, alla Conferenza di Evian-les-Bains in Francia, dove gli Stati democratici decisero di chiudere le loro frontiere ai rifugiati ebrei in fuga dalla persecuzione nazista e negoziarono con Hitler il controllo del flusso di migranti. Una strategia che oggi viene riutilizzata nella gestione della migrazione dall’Africa e dal Medio Oriente.