Abdoulaye Coumbassa, Autore presso Voci Globali

Perù: sterilizzazioni forzate, donne indigene esigono giustizia

5 Aprile 2021 Abdoulaye Coumbassa Alberto Fujimori, attualità, Commissione interamericana dei diritti umani, crimini contro l'umanità, diritti degli indigeni, diritti delle donne, diritti umani, discriminazione, dittatura, Donne indigene, giustizia, impunità, keiko fujimori, perù, pianificazione familiare, Problema indiano, Sterilizzazione forzata

Negli anni ’90, oltre 250.000 persone sono state sterilizzate forzatamente per ordine del Governo peruviano, guidato dall’ex presidente dittatore Alberto Fujimori. Molte migliaia di queste sterilizzazioni hanno coinvolto donne indigene di umili origini e sono state illecitamente realizzate senza il loro consenso, costituendo un crimine contro l’umanità. A oggi, le vittime e le loro famiglie, che non hanno più timore di raccontare pubblicamente le loro storie, chiedono giustizia contro quella che viene ritenuta una delle più gravi violazioni istituzionalizzate dei diritti riproduttivi avvenute in America Latina.

Morie di massa, il Covid diventa dramma anche per la fauna

9 Dicembre 2020 Abdoulaye Coumbassa attualità, Australia, Cina, Covid-19, Danimarca, difesa dell'ecosistema, epidemia, eventi di mortalità di massa, fauna, italia, lista rossa delle specie minacciate di estinzione, mammiferi, messico, Mette Frederiksen, morie di massa, olanda, pandemia, Proceedings of the National Academy of Sciences, specie in via di estinzione, Unione per la Conservazione della Natura, video, zoonosi

Segnalazioni da tutto il mondo stanno dimostrando la suscettibilità di diverse specie animali al coronavirus. Secondo i risultati di studi sperimentali effettuati dall’OIE, più sensibili al virus sono i furetti, i conigli e i gatti. Particolarmente colpiti i visoni la cui particolare suscettibilità al Covid-19 sta obbligando vari Stati a decretare l’abbattimento di milioni di mustelidi. Allargando lo sguardo, l’aumento delle morie di massa negli ultimi anni potrebbe portare all’estinzione varie specie animali, contribuire a sconvolgere ulteriormente l’ecosistema del pianeta e mettere in pericolo diverse attività umane.

Le origini della xenofobia anti-africana in Cina, da Mao al Covid

6 Novembre 2020 Abdoulaye Coumbassa africa, attualità, barry sautman, chocolate town, Cina, Covid-19, cultura, FOCAC, kenya, little africa, micheal sata, moses kuria, moussa faki mahamat, nanchino, pandemia, Pechino, proteste, rapporti africa cina, razzismo, sanfei, shanghai, sud africa, unione africana, video, xenofobia

In Cina, il coronavirus è diventato motivo per alimentare atteggiamenti razzisti nei confronti della comunità africana. Molti cittadini africani sono stati sfrattati da hotel e abitazioni, sottoposti forzatamente a test ed è stato rifiutato loro l’accesso a servizi essenziali. La xenofobia anti-africana in Cina risale agli anni ’70 quando proteste studentesche contro la crescente presenza di studenti africani nel Paese si diffusero in varie città, tra queste Nanchino e Shanghai. Come in Cina, anche in Africa negli ultimi anni sono nati forti sentimenti contro la “predatoria” presenza economica cinese nel continente.

Africa, le leadership senza fine, l’allarmante caso della Guinea

12 Ottobre 2020 Abdoulaye Coumbassa africa, alpha condé, attualità, cellou dalein diallo, disoccupazione, elezioni presidenziali, gruppi sociali, guerra civile, guinea, inflazione, manifestazioni, onu, presidenti africani, presidenziali Guinea, referendum costituzionale, sottosviluppo, tensioni etniche

L’Africa subsahariana è caratterizzata dai mandati presidenziali più longevi del mondo. In 8 Paesi africani il presidente non ha alcun limite di mandato e dal 1960 dieci Capi di Stato sono in carica da più di 30 anni. Tale fenomeno è il risultato della diffusa tendenza, da parte di molti leader politici, a utilizzare la Costituzione per favorire l’immortalizzazione del potere. In Guinea, violente proteste sono scoppiate in tutto il Paese quando il presidente Alpha Condé ha proposto l’approvazione di una nuova Costituzione che gli avrebbe permesso di candidarsi per un terzo mandato. Tensioni sulle elezioni del 18 ottobre.