25 Aprile 2024

Acqua, quando un bene vitale genera diseguaglianza globale

[Agenda 17 – 30 marzo 2021. Tenere una finestra aperta sul mondo. In questa prospettiva, la nostra rubrica quindicinale racconta, attraverso cinque notizie, quanto accade nel panorama internazionale, in linea con le tematiche di Voci Globali.]

Foto dell’utente Flickr Kostya Kartavenka – Licenza CC con attribuzione

Giustizia sociale – Troppo alto il numero di persone senza accesso all’acqua pulita

 In tutta sincerità, ritengo sia un ‘fallimento morale’ – in un mondo di abbondanza e innovazione – permettere che miliardi di individui continuino a vivere senza acqua potabile o prive della possibilità di lavarsi le mani. (…) L’acqua è: vita, sostenibilità, empowerment. (…) Il tema del suo accesso tocca questioni universali, quali: la dignità, le pari opportunità, l’uguaglianza. Non si tratta infatti solo di un mero ‘liquido all’interno di una bottiglia”. Volkan Bozkir, presidente della 75esima Assemblea Generale ONU, ha aperto così – il 18 marzo – l’incontro di alto livello sull’Obiettivo n. 6 (Acqua pulita e Igiene) dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Secondo i dati diffusi dalle Nazioni Unite il 22 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, oltre 2 miliardi di persone vivono in Paesi con problemi di approvvigionamento idrico. Circa 4 miliardi si trovano in aree caratterizzate da grave carenza di oro blu per almeno un mese all’anno. Mentre 1,6 miliardi fronteggiano la scarsità idrica economica, causata dalla mancanza di infrastrutture adeguate.

Africa/Diritti umani – Etiopia, timide ammissioni sulle atrocità commesse in Tigray

Nel lungo discorso tenuto – il 23 marzo – innanzi al Parlamento etiope, il primo ministro Abiy Ahmed ha riconosciuto per la prima volta l’eventualità che nel Tigray siano stati perpetrati crimini di guerra ad opera dell’esercito eritreo. Dopo mesi di smentite, da parte di Addis Abeba e Asmara, Abiy Ahmed ha ammesso sia la presenza di soldati eritrei sul territorio etiope durante il conflitto nella regione settentrionale sia il loro possibile coinvolgimento in stupri, massacri, abusi, violazioni dei diritti umani, assicurando che “i responsabili saranno puniti”. Al tempo stesso, ha però evidenziato la “propaganda di esagerazione” messa in atto dal Tigray People’s Liberation Front (TPLF), accusando i leader regionali in conflitto di aver esasperato “una certa narrativa di guerra” mentre il Paese affrontava sfide importanti, come la pandemia da Covid-19 e l’invasione delle locuste. Intanto, Medici senza Frontiere denuncia le uccisioni extragiudiziali di civili in strada: “Siamo inorriditi dalla continua violenza” dei militari etiopi.

Ambiente – Canada, la “carbon tax“: misura legittima contro il cambiamento climatico

Con sentenza del 25 marzo, la Corte Suprema del Canada ha dichiarato la legittimità costituzionale del sistema federale di tassazione del carbonio, respingendo il ricorso presentato da Alberta, Ontario, Saskatchewan. Le tre province sostenevano che – in base alla Costituzione canadese – le “risorse naturali” non rientrano nella giurisdizione federale, essendo le stesse materia di esclusiva competenza provinciale. Ad avviso della maggioranza dei giudici (6 su 9), invece, Ottawa ha il potere di imporre una tassa sulle emissioni climalteranti derivanti dai combustibili fossili. “Il cambiamento climatico globale è infatti una realtà” e “rappresenta una grave minaccia per il futuro dell’umanità”, tale da richiedere un approccio nazionale coordinato. La cosiddetta “carbon tax”, introdotta nel 2018, prevede un costo di 20 dollari canadesi per ogni tonnellata di CO2 emessa. Lo scopo è ridurre le emissioni di gas serra impattanti sul clima, tenuto conto che il Canada si sta surriscaldando al doppio della velocità media del resto del pianeta.

Politica internazionale – NATO-Russia: il dialogo si complica

Maria Zacharova – portavoce del ministero degli Esteri della Federazione Russa – il 26 marzo, ha risposto alle dichiarazioni di Jens Stoltenberg, Segretario Generale della NATO, dicendosi contrariata dal tenore delle sue affermazioni. Durante una conferenza stampa a margine del vertice dei ministri degli Affari Esteri della NATO (24 marzo), Stoltenberg aveva evidenziato le persistenti difficoltà di mantenere un “dialogo costruttivo” con Mosca, che continua a essere “repressiva in Patria e aggressiva all’estero“, chiedendo peraltro “l’immediato rilascio di Alexei Navalny e dei dimostranti arrestati”. Zacharova ha definito le dichiarazioni “una menzogna, spiegando che la Russia, da tempo, suggerisce di riaprire un dialogo tra i due schieramenti anche attraverso la “partecipazione di esperti militari, in grado di esaminare le questioni più spinose”. In tono sarcastico, Zacharova ha invitato il Segretario Generale “a controllare sulla scrivania” perché “facendo un pò d’ordine”, troverà senz’altro la proposta russa.

Diritti umani – Stati Uniti, a rischio il diritto di essere transgender

Il Senato dell’Arkansas, il 29 marzo, ha approvato il Save Adolescents from Experimentation (Safe) Act, che vieta alle persone transgender di età inferiore ai 18 anni di sottoporsi a trattamenti di “affermazione del genere“, compresi l’uso di bloccanti ormonali della pubertà e le terapie ormonali incrociate. Al contempo, permette alle compagnie assicurative private di rifiutare la copertura sanitaria alle persone trans. Le Associazioni mediche si sono opposte pubblicamente al provvedimento. Lee Savio Beers, presidente dell’American Academy of Pediatrics (AAP), nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato: “gli adolescenti che si identificano come transgender devono avere pieno accesso a un’assistenza sanitaria completa. La nuova legge dell’Arkansas non solo ignora le nostre raccomandazioni, ma le svuota di significato”. Immediata anche la reazione delle organizzazioni a tutela dei diritti umani. Secondo l’ACLU (American Civil Liberties Union), si tratta della “normativa anti-trans più estrema mai approvata da un legislatore statale.

Tiziana Carmelitano

Autrice freelance, si occupa in particolare di temi globali nonché di violazioni dei diritti umani in contesti conflittuali, post-conflittuali e in situazioni di "Failed States". Con un occhio di riguardo per donne, bambini e giustizia transitoria. Il tutto in chiave prevalentemente giuridica. Convinta che la buona informazione abbia un ruolo decisivo nell'educazione al rispetto dei diritti fondamentali e delle diversità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *