L’Italia vista dagli altri: populismo, razzismo, incompetenza

Dall’entrata in carica del nuovo Governo, i media stranieri hanno dedicato al nostro Paese copertine, articoli, commenti non sempre lusinghieri. Populismo, razzismo, xenofobia, inesperienza, governo antisistema sono tra le qualificazioni più utilizzate dalla stampa estera e dai giornalisti di tutto il mondo per descrivere la politica di casa nostra.

La lunga trattativa tra istituzioni e partiti che è sfociata nel giuramento dell’odierno esecutivo, ha interessato gli osservatori esterni tanto da portare la nostra nazione su diverse prime pagine.

Libèration del 22 maggio 2018 ha dedicato la sua copertina al tricolore italiano, strappato e con il presidente del Consiglio che sbuca al centro, con il titolo: “Italia anno zero”. Questo il commento a lato: “L’alleanza antisistema conclusa tra l’estrema destra e i populisti del M5S ha proposto lunedì lo sconosciuto Giuseppe Conte per dirigere il Governo. E applicare un programma che inquieta l’Europa, gettando Roma nell’incertezza.”

Pochi giorni più tardi, anche il settimanale tedesco Der Spiegel ha riservato la copertina all’Italia. L’immagine è quella del nostro amato spaghetto con forma di cappio arrotolato in una forchetta, accompagnata dal sarcastico titolo: “Ciao Amore. L’Italia si autodistrugge e trascina l’Europa con sé.

Copertina Der Spiegel - giugno 2018 - Da pagna Twitter @DerSPIEGEL
Copertina Der Spiegel – giugno 2018 – Da pagna Twitter @DerSPIEGEL

Un’altra immagine culinaria offre un’efficace visione esterna dell’Italia. The Economist di giugno ha scelto come copertina un gelato dai gusti del nostro tricolore che sta per esplodere, con tanto di allarme: “Maneggiare con cura”. Secondo il magazine, il vero “panico” per l’Italia potrebbe verificarsi nel lungo periodo, visto che il Governo populista guidato dalla “xenofoba Lega e dal Maverick M5S” non è considerato all’altezza.

Dal giornale economico tedesco Handelsblatt è arrivata la copertina del numero di giugno dedicata ad un’Italia che si stacca dall’Europa e che sprofonda in mare nelle sue regioni meridionali. La frase di accompagnamento recitava così: “Ciao bella! Come l’Italia mette a rischio la sua presenza nell’euro”.

Il Time del settembre scorso ha voluto dedicare una lunga intervista al ministro dell’Interno Matteo Salvini, che è comparso sulla copertina con il titolo: “Il nuovo volto dell’Europa. Lo zar dell’immigrazione in Italia è in missione per disfare l’Unione Europea.”

Copertina The Economist del 2 giugno 2018
Copertina The Economist del 2 giugno 2018

Tra sarcasmo e scetticismo, l’Italia che in questi mesi è stata dipinta dagli osservatori stranieri è un quadro poco rassicurante e con una connotazione piuttosto condivisa: il populismo.

Sin dall’insediamento, il nostro Governo è stato giudicato come populista, termine piuttosto diffuso per descrivere comunque l’andamento politico anche in altri Paesi europei. Dal The Guardian al The New York Times, passando per Al Jazeera news, Telegraph, BBC, Le Figaro, Sueddeutsche Zeitung, El Mundo i commenti sull’arrivo in Italia di un Governo dai toni aggressivamente populisti sono unanimi e condivisi.

Nel suo articolo di benvenuto al Governo italiano, Roger Cohen sul New York Times non esitava a salutare il “terribile Governo italiano”, specificando all’interno come “la xenofoba Lega e il fuori sistema Movimento 5 stelle abbiano portato ottusità e incompetenza a livelli mai visti.”

Pochi giorni dopo il giuramento davanti al Capo di Stato, Mattarella, il nostro Governo veniva commentato su Foreign Policy come la concretizzazione della xenofobia grazie alla politica anti-migranti sbandierata con tenacia da Salvini. Il titolo di riflessione sull’Italia era eloquente: “La xenofobia diventa realtà in Italia”.

Manifestazione nazionale Mai più fascismi in Italia-Flickr Creative Commons - Bruno
Manifestazione nazionale ‘Mai più fascismi in Italia 2018’-Flickr Creative Commons – Bruno

Xenofobia, razzismo, deriva a destra, fascismo: queste sono altre definizioni che hanno iniziato a diffondersi nei media stranieri per commentare scelte e fatti politico-sociali e culturali di questa Italia. Soprattutto nei mesi estivi. The Guardian ha sottolineato in una sua lunga riflessione: “Come Salvini ha portato l’Italia verso l’estrema destra”, mettendo in risalto all’interno del suo articolo la parabola della Lega, ora non più separatista, ma nazionalista, anti-migranti e anti-Islam.

En Italie, le racisme va crescendo”: il razzismo cresce in Italia secondo la visione esposta su Libèration ad agosto. Il giornalista ha descritto un clima di violenza ricordando quanti episodi di tipo xenofobo si sono succeduti in pochi mesi in Italia dopo “il debutto al potere del Governo populista formato dall’estrema destra e dal M5S”.
Stessa considerazione è arrivata anche da El Mundo, secondo il quale esisterebbe “un’allerta razzismoin Italia, guidata da uno spirito di crociata anti-musulmana.

Di “clima malsanoha parlato Le Monde, che ha evidenziato l’aumento dell’odio e della stigmatizzazione dei migranti in Italia. L’editoriale ha ricordato anche la frase del ministro dell’Interno in sua difesa contro il razzismo: “Molti nemici, molto onore”, slogan – come è stato messo in luce – che Mussolini fece incidere nel 1932 sull’obelisco e che, ha sottolineato il giornalista, fu usato anche da Marine Le Pen nel 2012.

All’ondata razzista italiana si è dedicato anche Al Jazeera, descrivendo uno scenario dove “il razzismo è routine“. Il canale di informazione arabo ha recentemente pubblicato un approfondimento sul modello di Governo targato Italia: il nazional-populismo, ispirazione anche per altri Paesi.

Duro e lucido è stato il commento di Sean O’Grady su The Independent apparso circa un mese fa: “Sotto i nostri occhi, l’Italia sta diventando uno stato fascista”. Lo stesso giornalista pochi giorni fa ha ribadito quanto “La compiacenza europea ha permesso all’Italia di diventare un posto xenofobo”.

Intanto, Der Spiegel torna a mettere l’Italia in prima pagina. Il settimanale tedesco ad ottobre ha scelto il tricolore con un euro pressato e il titolo: “Il ricatto. L’Italia attacca. La prossima crisi del debito minaccia l’Europa.
Il nostro Paese, infatti, è sotto i riflettori in queste settimane per le sue politiche economiche. E in questo campo i toni di tutti i media europei sono preoccupanti, severi, ironici. Già prima della presentazione del bilancio all’Unione Europea, i toni sulla manovra del nostro Paese erano sarcastici. The Guardian intitolava un suo articolo di settembre: “La commedia del budget dell’Italia“.

Negli ultimi giorni, con la bocciatura dell’Unione Europea della manovra economica dell’Italia, l’interesse nei confronti del nostro Governo è aumentato. Il New York Times ha ricordato che “L’Unione Europea ha compiuto un altro passo per l’infrazione all’Italia per aver insistito su un budget di spesa pesante nonostante sia fortemente indebitata“.

Un’analisi sulla situazione debitoria e finanziaria italiana è arrivata anche da Al Jazeera che si domanda: La battaglia dell’UE con l’Italia sul suo bilancio potrebbe scatenare una crisi?” La parola battaglia è emersa anche nel commento su Forbes: “La Commissione Europea inizia la battaglia sul budget con l’Italia“. Che ci sia una sfida in atto lo ha evidenziato anche BBC news commentando: “Il governo italiano ha sfidato la Commissione europea aderendo al suo piano di budget di grandi spese”.

Più diretta è la posizione assunta da un articolo di Bloomberg: “Salvini mette mano alle pistole dopo aver sbeffeggiato i mercati”. Il commento si è soffermato sull’andamento economico italiano e sulle dichiarazioni del ministro dell’Interno.

In Spagna, El Pais ha titolato: “La Commissione europea lancia contro l’Italia un processo sanzionatorio senza precedenti“. Dalla Francia, i toni sono preoccupati, con Le Monde che sottolinea poi quanto il processo in atto in Italia sia lungo ed imprevedibile nelle sue conseguenze e con Le Figaro che mette in luce come le infrazioni verso il Governo italiano sarebbero un fatto mai accaduto prima.

L’Italia, dunque, sta vivendo un periodo particolarmente delicato e, come si vede, sottoposto all’attenzione – e alle critiche – a livello internazionale.

Violetta Silvestri

Copywriter di professione mantiene viva la passione per il diritto internazionale, la geopolitica e i diritti umani, maturata durante gli studi di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, perché è convinta che la conoscenza sia il primo passo per la giustizia.

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