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Etiopia, stato d’emergenza e proteste contro gli espropri

Mappa delle violenza in Etiopia nel 2016, tratta dal sito dell'ACLED (Armed Conflict Location and Event Data Project)
Mappa delle violenza in Etiopia nel 2016, tratta dal sito dell’ACLED (Armed Conflict Location and Event Data Project)

In Etiopia, Paese che conta oggi cento milioni di abitanti, a fine ottobre è stato proclamato lo stato d’emergenza per un periodo di sei mesi.

È dal novembre 2015 che il Paese è attraversato da continue proteste dovute al piano governativo di espropriare le terre degli oromo (gruppo etnico che, insieme a quello degli amhara, costituisce il 60 per cento della popolazione). Il motivo è allargare il confine amministrativo di Addis Abeba.

La vicenda continua a generare forti tensioni, tanto che – come riporta la BBC – soltanto nelle ultime settimane sarebbero più di mille gli arresti ordinati dalle autorità di Addis Abeba in seguito a manifestazioni antigovernative.

ACLED (Armed Conflict Location & Event Data Project), progetto on line che raccoglie moltissimi dati sulle proteste politiche e le violenze nel mondo, dedica in home una sezione all’Africa, sottolineando come in tutto il Continente si sia avuto un aumento della violenza a partire dal 2007, in contrasto con il netto calo che era stato registrato dal 2002 al 2006.

In particolare in Etiopia l’innesco delle proteste sarebbe stato provocato da un piano di crescita molto ambizioso, l'”Addis Ababa Master Plan”, che avrebbe proposto di allargare di ben venti volte i confini comunali della capitale per gestire al meglio la sua rapida crescita.

A scapito però degli agricoltori di etnia Oromo, molti dei quali negli ultimi dieci anni già sottoposti a episodi di allontanamento dalle loro terre senza un adeguato risarcimento.

Ora, la situazione è sempre più incandescente, e già a giugno l’ONG Human Rights Watch riportava di una “repressione senza precedenti”, denunciando peraltro l’assenza di posizioni ufficiali dei partner stranieri di Addis Abeba, a partire dall’Unione Europea.

L’attuale Governo, guidato dal Fronte di liberazione del Tigrè (Tplf), è salito al potere nel 1991, e mai come oggi si trova a dover fronteggiare una richiesta di autentica democrazia che dal basso urla per essere ascoltata.

L’immigrazione dall’Etiopia, intanto, non si arresta, provocata anche dagli abusi e dalle violenze nel Paese da cui scappano: da dati Istat nel 2014 in Italia risultano residenti circa 8000 etiopi.

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