“Dateci degli occhiali da sole” è la frase che più vi sentirete dire nel deserto della Dancalia nel nord dell’ Etiopia.
Qui, a meno 116 metri sotto il livello del mare tra deserti di sale, valli ribollenti di zolfo e vulcani la temperatura raggiunge i 45 gradi nella stagione fredda e i 65 in quella calda.
Gli uomini qui fotografati con gli occhi lacerati dal riflesso del sole sul bianco del sale rompono porzioni di deserto con un bastone, i blocchi vengono tagliati in maniera quasi perfetta, tutti della stessa misura e peso senza usare nessun attrezzo se non una spatola appuntita, solo la parte centrale più “pulita” viene conservata, le parti esterne vengono lasciate per poi mischiarsi, durante la stagione con le piogge, di nuovo con lo splendido tappeto di sale e tornando ad essere parte del deserto.
I blocchi vengono legati e caricati sui cammelli che trasportano fino a 200 kg di sale, la meravigliosa e lunghissima carovana viaggia per una settimana vendendo sale per i villaggi e le città del nord prima di tornare nel deserto e caricare altro sale.
Una leggenda Afar racconta che questi luoghi erano ricoperti d’oro, Dio punì gli uomini per loro avarizia trasformando tutto l’oro in sale, quando gli uomini si saranno redenti il sale tornerà ad essere oro.
Angelo Calianno, instancabile viaggiatore, è rientrato da poco dal Somaliland; i resoconti delle sue esperienze sono raccolti in questa pagina.