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Ghana, tempo d’esami e violazione di diritti

Sono stati bloccati mentre stavano sostenendo la prova di fisica teorica nell’ambito degli esami dell’ultimo anno del WASSCE (West Africa senior school examination), tipo di test per studenti privati di scuola superiore e che si tiene due volte all’anno. Una quindicina di studenti avevano cominciato da appena dieci minuti il loro compito quando un assistente è entrato nell’aula della Kumasi senior high technical school (KSTS) dove si stavano tenendo gli esami e ha chiesto ai ragazzi di allontanarsi. “Non potete sostenere gli esami perché non avete pagato la quota” ha detto. A questo punto qualcuno dei ragazzi ha chiesto di andare all’ufficio contabilità per verificare. “La quota io l’ho pagata di sicuro e tutta” ci ha raccontato Barnabas kwaku Aidoo mostrando la ricevuta. Solo dopo insistenze e pianti gli è stato consentito di tornare in aula, ma a quel punto mancavano solo cinque minuti e terminare il compito è stato impossibile.
La direttrice dell’istituto scolastico, Mary Osei, ha insistito anche con noi che risultava che i ragazzi non avessero pagato la quota di ammissione agli esami e che la decisione di impedirgli di fare gli esami è stata presa per prevenire un ammanco già verificatosi lo scorso anno quando pare che non tutti i partecipanti avessero pagato la quota d’esame prima di sostenerlo. Il direttore dell’educazione della Regione Ashanti, Joseph Onyinah, ha confermato la correttezza della decisione. E anzi ha fatto sapere che la scuola non ha fatto altro che seguire le direttive del GES (Ghana Education Service) che stabilisce anche che i genitori che non hanno abbastanza denaro possono “negoziare” con il capo di istituto circa i termini del pagamento.

Studenti dell'ultimo anno di una scuola superiore in Ghana - Foto di Antonella Sinopoli

Ma altre situazioni spiacevoli accadono nelle scuole ghanesi, non solo legate alla burocrazia e alle difficoltà finanziarie come il caso verificatosi alla Kumasi senior high technical school, ma anche all’ignoranza e alla superstizione. Ad Ada un ragazzo è stato mandato via dalla sede d’esame perché accusato di vivere con un juju man (sorta di stregone – ndt). L’”accusa” di studenti, ma anche insegnanti, era che il ragazzo avrebbe impedito ai suoi colleghi di superare l’esame grazie a pratiche magiche… Lo studente però non si è dato per vinto ed è ricorso alla Commissione per i diritti umani e la giustizia amministrativa (CHRAJ) nella sede del Distretto di Dangme Est.

Elizabeth Agyeman, commissario competente per l’area in questione ha quindi convocato il personale della scuola che si è giustificato dicendo che in realtà il ragazzo aveva fatto degli errori nella compilazione della schema d’esame. Questo il reale motivo per cui era stato scartato. Giustificazione ritenuta non valida per la CHRAJ che ha ribadito il diritto del ragazzo a svolgere gli esami.

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