Le proteste per il pane in Mozambico e l’effetto farfalla

A Maputo, la capitale del Mozambico, è il momento della conta delle vittime e dei danni. Ma non pare prospettarsi una soluzione al problema che ha provocato 3 lunghi giorni di proteste nelle strade. Proteste a cui la polizia ha risposto con l’uso della forza. Almeno 10 morti e 440 feriti.

A causare la rivolta è stato l’aumento del 30% del costo del pane e un generale incremento del costo della vita. In realtà un dejà vu tra l’altro annunciato. Solo due anni fa accadde più o meno lo stesso e anche in quel caso la protesta era derivata dagli aumenti per pane e benzina. Ma la notizia peggiore è che quanto accaduto in Mozambico potrebbe ora ripetersi in altre nazioni: Pakistan, Serbia, Egitto… distanti migliaia di chilometri ma unite dal medesimo problema, l’aumento del costo dei cereali, come certificato dalla FAO.

Il fattore contingente a causare gli aumenti è stato questa volta l’ondata di siccità e incendi che ha colpito nelle scorse settimane la Russia e che ha spinto il governo a bloccare le esportazioni del grano almeno fino al prossimo mese di dicembre. Decisione che sta provocando di fatto una rivoluzione sul mercato globale. A questo si va ad aggiungere una sempre più diffusa politica di sfruttamento del terreno per la produzione non di prodotti agricoli ma di carburante.

Insomma, un vero e proprio effetto domino che va in varie direzioni. Forse vale la pena di ricordare l’assoluto grado di interconnessione che unisce le vite di miliardi di persone e il loro ambiente. Cosa che filosofie e religioni orientali anticiparono molti secoli fa. In pratica: quello che facciamo oggi manifesterà – presto o tardi – i suoi sicuri effetti. Come ricorda l’affascinante teorema dell’effetto farfalla, un’azione, anche minima, compiuta in un angolo del mondo provoca un effetto, anche maestoso ed eccezionale, da un’altra parte. Una teoria che vale per l’ambiente, la politica, l’economia.

Le inondazioni in Pakistan, le rivolte per il prezzo del pane, la crisi economica mondiale hanno già messo in moto il meccanismo odioso del profitto che nasce dallo sfruttamento dei disastri, tanto che il World Development Movement ha proposto alla UE una serie di regolamenti per prevenire le speculazioni. Ma quanto accaduto ha anche riportato in primo piano il concetto di Sovranità alimentare, il diritto di tutti i popoli a scegliere il proprio modello di produzione, distribuzione e consumo del cibo. Un modello, che offrirebbe sicure risposte al problema e che potrebbe sicuramente aiutare a prevenire altre rivolte come quella recente in Mozambico. Perché l’effetto farfalla non agisce solo in negativo ma può spargere anche semi destinati a dare grandi e buoni raccolti.

Antonella Sinopoli

Giornalista professionista. Per anni redattore e responsabile di sede all'AdnKronos. Scrive di Africa anche su Nigrizia, Valigia Blu, Ghanaway, e all'occasione su altre riviste specializzate. Si interessa e scrive di questioni che riguardano il continente africano, di diritti umani, questioni sociali, letteratura e poesia africana. Ha viaggiato molto prima di fermarsi in Ghana e decidere di ripartire da lì. Ma continua ad esplorare, in uno stato di celata, perenne inquietudine. Direttore responsabile di Voci Globali. Fondatrice del progetto AfroWomenPoetry. Co-fondatrice e coordinatrice del progetto OneGlobalVoice, Uniti e Unici nel valore della diversità.

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