19 Aprile 2024

Uiguri

Cina, Uiguri oppressi in nome di una strana “guerra al terrore”

La minoranza turcofona di religione islamica è vittima – sin dagli anni ‘90 – di una violenta repressione da parte del Governo cinese. Pechino, dopo l’11 settembre, ha giustificato i provvedimenti adottati contro gli Uiguri (e non solo) in termini di misure legittime all’interno dell’ampia “campagna antiterroristica” tesa a fermare – tra l’altro – ogni aspirazione separatista. In realtà, la lista dei diritti umani violati dalle autorità cinesi è lunga e articolata. Un recente report indipendente si spinge a definire la persecuzione contro gli Uiguri “genocidio” in senso giuridico.

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Covid-19, a rischio la salute mentale di 332 milioni di bambini

Secondo l’Unicef, i lockdown nazionali e le restrizioni di movimento legate alla pandemia potrebbero generare gravi effetti sul benessere psicosociale di bambini e ragazzi. Intanto, la Fenacoca – organizzazione indigena – denuncia il coinvolgimento delle autorità locali nella “distruzione” dell’Amazzonia peruviana. Un report indipendente rileva la responsabilità per genocidio di Pechino in relazione agli Uiguri. Il presidente algerino ha firmato il decreto di convocazione alle urne per il 12 giugno prossimo. Mentre la Gran Bretagna sanziona 6 alti ufficiali del regime di Assad.

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Cina, l’escalation di violenza nella lotta uigura

Delegittimare la resistenza pacifica della minoranza musulmana sta comportando un inasprimento del conflitto. Negli ultimi anni, c’è stato un tragico aumento di episodi violenti attribuiti al malcontento degli Uiguri presenti in Cina. Mentre il Governo cinese ha dato la colpa alla radicalizzazione islamica e all’istigazione da parte delle forze straniere, le principali organizzazioni internazionali per i diritti umani indicano come cause della crescente instabilità nello Xinjiang l’aggressione sistematica ai diritti degli Uiguri e l’accresciuta militarizzazione da parte dello Stato.

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