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Immigrazione, il ritorno dei tunisini che “bruciano la frontiera”

Dopo un’estate quasi a “zero sbarchi”, riprendono le partenze dei migranti dal Nord Africa e cresce anche il numero di morti nei naufragi. Per alcune associazioni e attivisti è la prova del fallimento della strategia del ministro dell’Interno Minniti fondata sul Codice di condotta per le ONG e e sugli accordi con la Libia. Nel frattempo, tra il mese di settembre e quello di ottobre si è riaperta una rotta per arrivare alle coste della Sicilia che era rimasta a lungo silente: quella da Tunisi. Sono i giovani a provare a lasciare il Paese illegalmente, in risposta ad una crescente tensione sociale e alla crescita del tasso di disoccupazione.

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L’emigrazione che cambia il volto delle città. Nonostante tutto

Dopo l’accordo stretto il 18 marzo a Bruxelles dai leader dei 28 Stati dell’Ue e dal primo ministro turco Ahmet Davutoğlu – e fortemente caldeggiato dalla Germania – per molti migranti “illegali” è iniziato l’incubo. In questo scenario di fondo  un’approfondita riflessione viene suggerita dall’ultimo report a cura dell’International Organization for Migration che ha per tema “Migranti e città: nuove partnership per gestire la mobilità” e disegna lo scenario del futuro a fronte di una mobilità, soprattutto urbana, in forte crescita. In che modo migrazioni e migranti stanno trasformando le città?  Come incide la vita dei migranti su organizzazioni e regole di un nucleo urbano?

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L’Ucraina al ventunesimo dell’Indipendenza

Inauguriamo una collaborazione con Marco Residori, blogger italiano che si trova in Ucraina e ci rimarrà sino a febbraio 2013. In questo post ci racconta di come si è festeggiata la ricorrenza datata “ventiquattro agosto millenovecentonovantuno” e di cosa sta accadendo oggi in un Paese in transizione tra nuovi modelli e accordi economici, soprattutto relativi al petrolio e al gas, e nuove relazione con l’estero.

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