traffico di organi

Mafia nigeriana, prima il rito di iniziazione, poi gli affari

I riti di affiliazione sono una parte fondamentale della criminalità organizzata made in Africa: una volta entrati nei vari culti, gli iniziati sono sottoposti a un rigido silenzio, un’omertà che fa sì che ancora oggi si sappia molto poco di questo fenomeno. Ma non solo: la mafia di origine nigeriana nel nostro territorio evolve e si trasforma, ed è anche la prima organizzazione criminale ad aver instaurato rapporti con quella italiana, un legame che ha permesso a questi due fenomeni malavitosi di collaborare e creare una rete di attività losche – tra cui prostituzione e traffico di organi – che sono molto difficili da combattere.

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Traffico di organi, una Convenzione lo vieta. Con scarsi risultati

Un fenomeno transnazionale, che si nutre di situazioni di estrema povertà, da un lato, e carenza di organi da destinare ai trapianti, dall’altro. La lotta a questo fenomeno si è dimostrata finora inefficace perché sono mancate adeguate normative sia sul piano nazionale che internazionale. Nel dibattito giuridico e scientifico c’è stata la tendenza a far coincidere il “traffico di organi” con “la tratta di essere umani a scopo di trapianto”, data l’apparente similitudine tra i due crimini, rendendo così poco agevole il percorso verso la criminalizzazione del commercio di organi.

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