21 Novembre 2024

sfruttamento lavoro

Arabia Saudita, l’ombra degli abusi e violenze sui lavoratori

Lavorare come schiavi, sottoposti a violenze di ogni genere e con la certezza di non potersi muovere liberamente: questo accade nello scintillante Regno saudita arricchito – e protetto – grazie al suo petrolio. Il sistema di reclutamento della manodopera nella monarchia, formata soprattutto da stranieri, è un vergognoso meccanismo che obbliga i lavoratori ad obbedire ai loro padroni e subire ingiustizie e abusi. Ora il principe ereditario saudita ha lanciato un piano di riforme, anche sul lavoro, per dare una nuova immagine alla nazione. Ma i migranti rischiano di restare senza i diritti fondamentali.

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Liberia, la dittatura delle multinazionali che acuisce la povertà

Nonostante un passato non segnato da una formale dominazione coloniale, lo Stato liberiano da lungo tempo è stretto nella morsa di una contraddizione che vede le grandi società internazionali sfruttare senza ostacoli risorse del terreno e lavoro a basso costo. Il Governo dal canto suo tende ad appoggiare e favorire gli investimenti esteri, condannando così la popolazione a una situazione di stallo caratterizzata da analfabetismo, povertà e disuguaglianza, respingendo con la forza qualsiasi tentativo di protesta.

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Vivere in stato di schiavitù, accade a 36 milioni di persone

Lavorano in fabbriche, miniere, brothel. Sono visibili ma allo stesso tempo invisibili e non c’è limite d’età. Spesso sono bambini, comunque donne e uomini senza diritti. Quasi 36 milioni di persone, in tutto il mondo, vivono in stato di schiavitù. Il 61% sparso in cinque Paesi: Cina, India, Pakistan, Uzbekistan, Russia. È quanto emerge dalla seconda edizione del Global Slavery Index voluto dalla Walk Free Foundation, movimento che ha lo scopo di far venire a galla, combattere e sradicare la moderna schiavitù.

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