repressione del dissenso

Cina, Uiguri oppressi in nome di una strana “guerra al terrore”

La minoranza turcofona di religione islamica è vittima – sin dagli anni ‘90 – di una violenta repressione da parte del Governo cinese. Pechino, dopo l’11 settembre, ha giustificato i provvedimenti adottati contro gli Uiguri (e non solo) in termini di misure legittime all’interno dell’ampia “campagna antiterroristica” tesa a fermare – tra l’altro – ogni aspirazione separatista. In realtà, la lista dei diritti umani violati dalle autorità cinesi è lunga e articolata. Un recente report indipendente si spinge a definire la persecuzione contro gli Uiguri “genocidio” in senso giuridico.

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Egitto, non si ferma la violenza di Stato, il mondo sta a guardare

Lo Stato egiziano versa in pessime condizioni per quanto riguarda il rispetto dei fondamentali diritti umani e delle libertà. Il dissenso è preso di mira attraverso metodi di repressione brutale e violenta, al di fuori di ogni confine di legalità. La lotta al terrorismo è diventata uno strumento per giustificare arresti di massa di attivisti civili, oppositori politici, giornalisti, pacifici manifestanti. al-Sisi ha instaurato un regime di oppressione pericoloso, che non sembra smuovere le reazioni dei capi di Stato del resto del mondo.

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