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Mafia nigeriana, prima il rito di iniziazione, poi gli affari

I riti di affiliazione sono una parte fondamentale della criminalità organizzata made in Africa: una volta entrati nei vari culti, gli iniziati sono sottoposti a un rigido silenzio, un’omertà che fa sì che ancora oggi si sappia molto poco di questo fenomeno. Ma non solo: la mafia di origine nigeriana nel nostro territorio evolve e si trasforma, ed è anche la prima organizzazione criminale ad aver instaurato rapporti con quella italiana, un legame che ha permesso a questi due fenomeni malavitosi di collaborare e creare una rete di attività losche – tra cui prostituzione e traffico di organi – che sono molto difficili da combattere.

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Donne e mafia: quelle contro, quelle di mezzo, quelle di potere

Le racconta “Sdisonorate”, dell’Associazione daSud. Un testo di ricerca e approfondimento tutto al femminile. Intanto, un recente articolo di Eleonora Montani, docente di Criminologia all’Università di Bocconi di Milano, riferisce di un’indagine scientifica sul ruolo e la presenza delle donne nella mafia partendo dalla differenza che esiste fra l’attenzione data dai media alla crescente esposizione delle donne di mafia e i dati su denunce e condanne. Ma che significa oggi dare uno “sguardo di genere” al fenomeno delle donne che hanno a che fare con la criminalità organizzata?

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Addiopizzo, a scuola di antiracket

“Pago chi non paga”: il fine del comitato antiracket è promuovere il consumo critico per una economia libera dalla mafia. Ma, a giudicare dai numeri, l’attività dell’associazione sembra però ancora una goccia nel mare: appena 1000 circa le imprese e le attività commerciali che fanno parte della rete. La volontaria Alessandra Celesia, intervistata da Voci Globali, sostiene tuttavia che “se si considera anche che alcune denunce sono state fatte pubblicamente, mi sembra che ci siano comunque dei segnali incoraggianti”.

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Antimafia sociale, Cinisi ricorda la lotta di Peppino Impastato

Per ricordarne l’impegno a 36 anni dalla morte ha avuto luogo il 9-12 maggio a Cinisi (Palermo) una tre giorni di appuntamenti e incontri promossa da Casa Memoria e dal Forum Sociale Antimafia. Il Forum non intende essere solo un momento di ‘ricordo’ ma l’occasione per un confronto tra varie realtà di movimento, uno scambio di esperienze e l’elaborazione di analisi sulle condizioni politiche, sociali, economiche del momento, con l’obiettivo di costruire soluzioni e percorsi alternativi utili alla salvaguardia della democrazia e alla sua crescita civile.

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