libertà di associazione

Manganelli, lacrimogeni, pallottole: muore il diritto alla protesta

Manifestare il proprio dissenso contro ingiustizie, violazione dei diritti, abusi di potere dei governanti è sempre più difficile nel mondo. Non perché non ci siano persone disposte a esprimere pacificamente le proprie idee e a lottare per la democrazia e per i diritti, ma per la repressione forzata di cortei e manifestazioni da parte degli Stati. L’uso sproporzionato di armi, anche quelle meno letali come i lacrimogeni, di arresti, di atti di forza e di violenza fisica sta seriamente indebolendo il diritto a protestare. E, di conseguenza, la possibilità di costruire una società globale davvero evoluta, inclusiva, giusta e libera.

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Covid-19, quando l’Internet-shutdown pregiudica i diritti umani

Le raccomandazioni della comunità internazionale agli Stati, affinché garantiscano l’accesso alla Rete ai propri cittadini durante la pandemia da Covid-19, non hanno sortito alcun effetto in India, Myanmar e Bangladesh. I tre Stati asiatici hanno preferito mantenere il blocco di Internet in alcune zone dei loro territori, mettendo così a rischio la salute e la vita dei propri cittadini nonché dei migranti nei campi profughi. L’inaccessibilità alle informazioni online sta rischiando, peraltro, di tradursi in violazioni di diversi diritti umani: dal diritto all’informazione a quello di espressione, alla libertà di associazione.

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Germania, echi del passato più buio nelle nuove leggi di polizia

Dopo Regno Unito e Francia, i Länder della Repubblica Federale annunciano leggi per rafforzare i poteri di polizia in nome della lotta al terrorismo e del contrasto ai migranti. Nonostante le manifestazioni – 30.000 persone scese in piazza a Monaco in maggio – in Baviera sono stati approvati i nuovi regolamenti, una simile partita è aperta in Nordreno-Vestfalia. Oltre che per le lesioni dei diritti personali quali la libertà di riunione e di espressione, minacciate da queste misure, la mobilitazione è intensa anche per la loro evocazione del periodo più tragico della Storia tedesca.

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