27 Aprile 2024

letteratura africana

Zimbabwe, la traduzione in shona de “La fattoria degli animali”

Nello Stato dell’Africa meridionale, nonostante le crisi economico-politiche che continuano a investire la società, si fa spazio la creatività collettiva grazie all’operato di una comunità artistica e letteraria composta da autori giovani e coraggiosi. Una decina di scrittori hanno collaborato per la traduzione in shona del classico orwelliano, un progetto durato 5 anni che si propone di avvicinare la grande letteratura internazionale agli zimbabwiani tramite l’uso della lingua più parlata nel Paese. Inoltre, la storia locale si presta particolarmente all’allegoria sul dispotismo rappresentata da “Animal Farm“.

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Nigeria, il gigante africano con le identità radicate nelle viscere

Un Paese vasto dalle molte peculiarità, gravido di novità e di Storia. La Nigeria ha una popolazione eterogenea, quasi 200 milioni di abitanti e al suo interno convivono diverse religioni e culture tutte fortemente identitarie e millenarie. In Italia l’estrema attenzione dei media ai fenomeni migratori ha colpevolmente contribuito a diffondere pregiudizi su questo Paese, ma è bene che si lasci lo spazio alla curiosità perché esso riserva grandi sorprese e piacevoli scoperte. Abbiamo parlato con la ricercatrice Luisa Casagrande che da italo-nigeriana ci ha offerto un punto di vista privilegiato.

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Africa, la fierezza delle lingue madri. Negate e poi celebrate

Il 21 febbraio si celebra la Giornata Internazionale della Lingua Madre. Ma nel continente africano, dove ci sono il 30% di tutte le lingue del mondo, vige l’emarginazione della propria lingua e una sorta di apartheid linguistica. A scuola si insegna nelle lingue ereditate dai colonizzatori, scrittori e poeti devono utilizzare queste lingue per non essere tagliati fuori dal mercato editoriale e di pubblico, accademici lamentano la prepotenza di linguaggi “imposti” nel passato e che continuano ad essere un segno di potere e supremazia economica e culturale.

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Letteratura africana da Nobel, ma l’unico è ancora Soyinka

Nonostante le attese l’Accademia di Svezia ha “snobbato” anche quest’anno la scrittura africana, che rimane però sorprendente. Sono sempre di più in Europa le traduzioni di testi e autori una volta considerati di nicchia e noti a pochi. Questo perché la conoscenza di certi territori e culture rimane ancora velata da pregiudizi e interpretata e criticata con la lente occidentale. Una lente che distorce abbondantemente la realtà.

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