28 Aprile 2024

Hiroshima

Crollato il tabù nucleare, minaccia che incombe sulla storia umana

Torna a soffiare pesante il vento nucleare. Sul tavolo del grande gioco della geopolitica, la bomba atomica è ancora la carta che decide le crisi internazionali. Nel gran discutersi di bluff e dottrine strategiche, è rumorosissimo il silenzio sulla questione umanitaria. Intanto, l’Orologio dell’Apocalisse segna 100 secondi alla mezzanotte. Ne abbiamo parlato con la direttrice del Centro interdisciplinare Scienze per la Pace, Enza Pellecchia; con il presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli; con il presidente di Senzatomica, Daniele Santi; e con il giornalista di affari internazionali, Ugo Tramballi.

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75 anni dall’atomica, lezioni da due giganti del panafricanismo

Ricordare Hiroshima e Nagasaki è anche l’occasione di ripensare l’approccio africano agli armamenti atomici che si rifà ai contributi di Kwame Nkrumah, primo presidente del Ghana post-coloniale, e Ali Mazrui, eminente studioso keniota. Il primo sposava l’approccio abolizionista non violento, il secondo non escludeva il ricorso agli armamenti per la sua diffidenza verso il Trattato di non-proliferazione (1968), che riteneva strumento razzista e orientato allo status quo dei rapporti di potere. Conciliare i due apporti vuol dire aderire al Trattato per la proibizione delle armi nucleari (2017) puntando decisamente al disarmo nucleare globale.

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